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FOCUS | Tra Nedved e la storia della Lazio c’è un nome nuovo: Sergej Milinkovic-Savic

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“Omnes viae Romam ducunt”, dicevano gli antichi romani. “Tutte le strade portano a Roma”, diciamo oggi. Nessuna eccezione. Così due città che nulla hanno a che spartire come Cheb e Lleida hanno trovato nella capitale d’Italia un punto d’incontro. Precisamente, nella storia della Lazio. Due dei loro figli infatti, all’anagrafe Pavel Nedved e Sergej Milinkovic-Savic, sono diventati i due centrocampisti più prolifici dell’intera epopea biancoceleste. In un ordine che, ribaltato nell’ultima gara con la Sampdoria, vede ora il serbo al comando.

Lazio, Milinkovic-Savic supera Nedved: il record del ‘Sergente’

Sabato 12 maggio 2001. Nell’impianto che oggi si chiama ‘Diego Armando Maradona’ ma allora ‘San Paolo’, Pavel Nedved siglò la rete numero 51 con la maglia della Lazio. In quell’esatto momento, tra le alte guglie d’Austria, un giovanissimo Sergej Milinkovic-Savic prendeva confidenza con il suo precoce talento calcistico tra le fila del Grazer Athletiksport-Klub.
Oggi, a distanza di più di vent’anni, i due sopracitati protagonisti si sono dati il cambio al comando della classifica dei centrocampisti biancoazzurri più prolifici. In un’immaginaria staffetta, la ‘furia ceca’ ha passato il testimone al ‘sergente’, e ora al posto del 51 campeggia un altro numero: il 52. Naturalmente, se lo augurano tutti in casa Lazio, con la dicitura tra parentesi: in aggiornamento.

Milinkovic-Savic vs Nedved: analogie e differenze

52 a 51. Milinkovic-Savic, grazie alla rete contro la Sampdoria ha messo la freccia ed è rientrato a sinistra, con al momento davanti solo l’orizzonte. Nedved, dal canto suo, porta però nella celeste vettura 1 Scudetto, 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, 1 Coppa delle Coppe e 1 Supercoppa UEFA. Un palmares che all’ombra del Colosseo possono vantare in pochi. Perciò, contravvenendo alla più classica delle avvertenza: chi tra i due è il migliore? O meglio, chi tra i due ha dato di più alla causa biancoceleste (tenendo conto, naturalmente, dei diversi periodi socio-economici)? Impossibile stabilirlo. L’unica cosa che si può fare è limitarsi alla descrizione di due campioni diversi, ma uniti dalla livrea bianca e azzurra.

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Taciturno, genio ostinato e dal biondo estro, l’uno. Estroverso, spigliato e solare in campo e fuori, l’altro. Più centrocampista il serbo, più esterno il ceco. Entrambi hanno portato i rispettivi allenatori a plasmare la squadra sulle loro caratteristiche. Eriksson rinunciò addirittura a un’attaccante per Nedved; Inzaghi affidò ai centimetri e alla classe di Milinkovic-Savic la redistribuzione dell’offensiva laziale. Insomma, due ‘top player’, come si suole dire al giorno d’oggi, che hanno colorato il personale parlato calcistico di un aggettivo su tutti: decisivo.

Dalla ‘Furia Ceca’ al ‘Sergente’: finalmente Milinkovic-Savic

Di centrocampisti forti, tra Nedved e Milinkovic-Savic, ne sono passati sulle rive biancocelesti del Tevere, eppure nessuno prima del serbo è stato in grado di sedersi al tavolo col ceco e addirittura sfilargli la corona. Tecnico, forte, elegante, sicuro di sé, picaresco a tratti, malandrino pedatorio (nel senso buono del termine) e tanto altro ancora. Un cocktail di calcio che l’ha portato a essere da una parte l’idolo della tifoseria laziale e dall’altra uno dei calciatori più ambiti in tutta Europa. Questo è Sergej Milinkovic-Savic. Questo è il centrocampista più prolifico della storia della Lazio. Congratulazioni, ‘Sergente’!

Articolo a cura di DANIELE IZZO

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