“Il Laziale vero non dimentica un gesto sincero”, così recitava uno striscione in Curva domenica scorsa nel corso della partita fra Lazio-Atalanta. Il destinatario del messaggio era Guglielmo Stendardo, rimasto nel cuore di molti tifosi biancocelesti per la sua grande persona. Intervistato ai microfoni di Radiosei, nella trasmissione ‘9 gennaio 1900’, il centrale atalantino ha ringraziato i suoi ex tifosi dopodichè ha speso parole di elogio sulla Lazio: “Ringrazio veramente di cuore tutti i tifosi della Lazio. Posso dire che quell’accoglienza la ricorderò per tutta la vita”.
Che partita è stata Lazio-Atalanta? “Il primo tempo devo dire molto equilibrata. L’Atalanta si è mossa molto bene tatticamente. Siamo arrivati a Roma, sapendo che la Lazio in casa è una formazione molto temibile, quindi siamo stati bravi a contenere ed evitare gli attacchi della Lazio. Nella ripresa, anche cambiando modulo, i biancocelesti hanno meritato di vincere, soprattutto sulle fasce… Certo, gli episodi hanno influito molto sul risultato, anche se devo dire che in campionato la Lazio si sta dimostrando una squadra cinica, quindi al di là dell’episodio sfortunato per noi, devo dire che mi sono trovato di fronte ad una squadra molto forte che, sono sicuro, darà filo da torcere alla Juventus fino alla fine.”
Dopo aver eguagliato il record di risultati utili della Lazio di Zeman, gli uomini di Petkovic puntano a quello di Delio Rossi, quei 15 risultati utili della Lazio di cui hai fatto parte anche tu… Che differenze ci sono tra le due rose? “Devo dire che in quella stagione abbiamo ottenuto dei risultati veramente importanti. Questa Lazio ha, in attacco, dei calciatori molto forti rispetto alla mia, perché gente come Klose, Hernanes e Candreva fa la differenza in questa categoria. Ripeto, è una Lazio veramente molto forte.”
Un consiglio alla società , magari in chiave mercato te la senti di darlo? “Sinceramente non me la sento di dare consigli. Credo che la dirigenza sappia quello che deve fare. Se posso dire la mia, credo che la Juventus abbia un organico più competitivo rispetto a quello biancoceleste nelle alternative, che poi non lo sono perché sono tutti calciatori di livello. Forse è quello che i bianconeri hanno in più rispetto a Lazio, Napoli e Inter, ma di dare un consiglio non me la sento.”
Su Petkovic: “Sicuramente, posso dire che è una persona per bene. E’ riuscito ad ottenere, dal punto di vista psico-fisico, il massimo dai propri calciatori. Proprio ieri parlavo con alcuni dei miei ex compagni e mi hanno confermato la sua bravura in questo. Poi è una persona educata e, ripeto, perbene, quindi credo meriti i risultati che sta ottenendo, anche se ho avuto poco tempo per conoscerlo in ritiro.”
Su Zarate e Klose: “Mauro è un calciatore che ha delle grandi qualità. Io non so cosa sia successo da quando sono andato via, ma mi auguro che possa trovare la possibilità di esprimere le sue doti. Non so se lo potrà fare ancora alla Lazio, o dovrà andare altrove, ma dispiace vedere un calciatore come lui che non riesce ad esprimere il suo valore tecnico. Mi auguro che si trovi la soluzione migliore, sia per lui che per la società. Il Mauro del primo anno in coppia con Klose? Mauro è un giocatore importante e credo che vicino a Miro chiunque possa imparare tanto. Lui è un ragazzo che insegna soprattutto ad essere professionali. Quanto è difficile marcarlo? È molto complicato, perché è un attaccante molto furbo, che si muove bene tra i centrali e con lui devi stare sempre molto concentrato.
Ma la Lazio ha anche una grande difesa. Che ne pensi? “Assolutamente sì. E’ una squadra molto equilibrata, che subisce pochissimo. Inoltre il pacchetto arretrato è supportato dal lavoro di copertura fatto da Ledesma, che in fase di non possesso possiamo definire un difensore aggiunto, svolto in maniera esemplare, oltre ad un portiere come Marchetti che, se non il primo, è sicuramente tra i primi tre in Italia. Certo, Biava e Ciani sono calciatori esperti che hanno delle qualità e sono costanti, per questo la Lazio ha un’ottima difesa.”
Hai qualche rimpianto? “Io credo che ognuno di noi abbia il proprio percorso… Mi dispiace aver lasciato la Lazio così, perché comunque in biancoceleste ho avuto la fortuna di ottenere risultati importanti, come la possibilità di disputare la Champions League. La mia è stata un’esperienza importante, sia dal punto di vista tecnico che umano, perché a Roma mi sono laureato, ho comprato casa e ho avuto un grande rapporto con la tifoseria.”
Ricordo più bello in biancoceleste? “Senza ombra di dubbio, la gara col Real Madrid terminata 2-2… Feci l’assist a Pandev per il gol… Quella è sicuramente la partita più importante della mia carriera!”
La Juventus chi deve tenere d’occhio di più: Lazio, Inter o Napoli? “Ritengo che tutte e tre abbiano le stesse possibilità di dar fastidio alla Juve, perché sono forti, nonostante abbiano caratteristiche diverse… Daranno sicuramente filo da torcere ai bianconeri fino alla fine, anche se non posso dire chi lo farà più delle altre in quanto credo che molto dipenderà dagli episodi, che in un campionato sono decisivi. La stessa Lazio, negli anni scorsi, ha mancato l’obiettivo Champions League per un pelo, proprio a causa degli episodi.”
Sul caso Diakitè? “È un ragazzo intelligente e molto sensibile… Mi dispiace che si trovi in questa situazione e mi auguro per il suo futuro che possa tornare a giocare. Quella che sta vivendo è una brutta situazione e non la auguro a nessuno.”
Un saluto al popolo laziale: “Ringrazio tutti per l’accoglienza, perché, ripeto, è stata un’emozione indescrivibile… Grazie di cuore. Non me l’aspettavo!”