INTERVISTE
Lotito, il servizio di Report sul patron biancoceleste
LOTITO REPORT – Claudio Lotito non è solo il presidente della Lazio, ma un imprenditore che si occupa di diversi affari. La trasmissione Report di Rai3 ha mandato in onda un servizio con protagonista proprio il patron biancoceleste. In questo servizio vengono affrontate diverse questioni poco chiare della carriera imprenditoriale di Lotito.
Il servizio di Report su Lotito
La questione del Senato
Nel 2018 Claudio Lotito si è candidato per diventare Senatore nel plurinominale nelle liste di Forza Italia in Campania. Al suo posto venne eletto Vincenzo Carbone. Successivamente, tuttavia, il neo Senatore ha deciso di cambiare partito passando a Italia Viva. Questo porta il presidente della Lazio a fare ricorso per farsi assegnare il seggio, ma tutto va a rilento. Infatti, tutt’oggi ci sono 18 senatori candidati nello stesso collegio sub iudice. Secondo la legge, dopo il ricorso, tutto si sarebbe dovuto risolvere in 18 mesi, ma sono passati 4 anni e la questione è ancora in piedi. Tecnicamente bisognerebbe togliere un seggio a Forza Italia, ma l’ipotesi viene bocciata. Alla fine sono stati considerati validi i voti che Pietro Grasso, presidente del Senato della Repubblica nella XVII legislatura, aveva bocciato. La Giunta però sostiene il ricorso di Lotito.
Lotito: “Non sarei mai entrato in un altro partito. Quando uno fa delle scelte, devono essere convinte e non utilitaristiche. Attualmente ci sono 18 seggi fermi, ma a causa di coloro che non applicano la legge, non a causa mia. Le schede sono state distrutte, non penserete che sia stato io? Sono la parte lesa. Mi fa specie di Grasso. Ha fatto il capo della procura a Palermo. La carica non presuppone la conoscenza. Il fatto oggettivo è che mi sono sentito leso in un mio diritto. Ho fatto un ricorso che è stato accolto. La disputa è Carbone contro Lotito, altre dispute non ci sono. Se voterò Berlusconi? Non posso precostituire una scelta senza la titolarità di poterlo fare. Voterei chiunque se è funzionale a raggiungere un obiettivo. Per l’Italia è la stabilizzazione. I nomi non fanno la differenza, a meno che non ci sia già un progetto. Se Berlusconi mi ha chiamato? Non posso essere chiamato, non sono Senatore”.
Sul caso tamponi
Una situazione più vicina alla Lazio è sicuramente il caso tamponi dello scorso anno. A fine ottobre 2020, alcuni giocatori, tra cui Ciro Immobile, sono risultati positivi al Covid presso il laboratorio SynLab, al quale si appoggia la Uefa. Lotito, invece, si affida alla Futura Diagnostica di Avellino per far processare i tamponi della squadra e i giocatori sono risultati negativi. Immobile quindi gioca col Torino e fa anche gol. Dal nuovo giro di tamponi al Synlab emerge di nuovo la positività dell’attaccante. Anche un terzo laboratorio, il Campus Biomedico, conferma la positività. Alla fine Lotito, dopo aver ricevuto una pena di 12 mesi, riesce tramite un ricorso a farla scendere a 2.
Lotito: “Nel Lazio non potevi rivolgerti a una proprietà privata. Mi sono posto un problema di interesse e di collettività. Secondo lei era giusto portare la squadra a fare la fila in un ospedale dove sarebbero stati visti con un occhio di riguardo a discapito di altri? La condizione di Immobile? La valutazione la fa il medico. Il medico fa la visita dell’individuo ai fini dell’idoneità. Sono stati svolti vari tipi di elettrocardiogramma e anche la spirometria. La mia pena? La legge per gli amici si interpreta per i nemici si applica. Che cosa significa secondo lei? Mi devo vergognare di un torto subito? Ma posso essere incavolato con tutto che ho subito un torto?”.
La risposta del virologo Andre Crisanti: “I giocatori non hanno diritti sovrannazionali, devono ubbidire alle leggi italiane”.
Sull’acquisto della Lazio e della Salernitana
Altra questione affrontata è stato l’acquisto della Lazio. Claudio Lotito è riuscito a sollevare la società biancoceleste risanando una società con tantissime perdite. Tuttavia, secondo il commercialista Bellavia, i dati non certificano questa risanificazione.
Gaetano Bellavia: “La Lazio ha costi più alti dei ricavi. Ha debiti di 260 milioni. Le società di Lotito producono e restituiscono soldi e lavorano anche per la Lazio, specialmente a Formello. Lotito guadagna 50 mila euro al mese”.
Lotito: “La Lazio non è che impatta molto. Le mie aziende vengono usate dalla Lazio per sinergia imprenditoriale. La Lazio aveva 550 milioni di debiti, senza le società che la supportavano avremmo avuto dei problemi. Guadagni? Con la Lazio percepisco soldi dall’anno scorso per obbligo. Sono 600 mila euro all’anno lordi. Gli altri in società prendono pochi soldi? Io ho tutti i poteri e le responsabilità, per 17 anni non ho percepito nulla”.
Le mosse finanziarie della Lazio hanno contribuito anche a far entrare diversi milioni alla Salernitana, club fino a poco fa di proprietà di Lotito. Le due società, infatti, si sono scambiate tanti giocatori.
Angelo Fabiani, ex DS del club campano salito quest’anno in Serie A: “Bisogna fare un distinguo. Sfido chiunque a trovare una plusvalenza fittizia, è diversa dalla valorizzazione. Akpa Akpro messo a bilancio a 12 milioni è un ‘pagherò’? Quando si verifica la condizione sarà un ‘pagherò’.
Lotito rafforza il concetto di Fabiani: “Plusvalenze false non ci sono. Sono tutti giocatori pagati. Stiamo pagando con i soldi. Se io sono bravo e ti compro a 100 a condizione di raggiungere certo obiettivi. Oggi ovviamente Akpa Akpro non vale 100 mila euro come quando lo abbiamo preso. Bisogna guardare la situazione del mercato di due anni fa. La cessione della Salernitana? Io non ho venduto niente. Se la società non ha debiti ed è autosufficiente quanto vale? Non vale 10 milioni, è di gran lunga superiore a questa cifra, almeno 60 milioni. Lei cosa avrebbe fatto al posto mio?”.
Sull’areo della Lazio
Nel novembre 2020 Lotito decide di regalare alla Lazio un aereo personale grazie a un accordo con Tarayan Jet, compagnia aerea bulgara in mano a una famiglia di Ragusa. Dopo un anno però non rinnova il contratto con l’agenzia, sovrastata dalla crisi.
Lotito: “Me l’ha portata una mia collaboratrice, perché risparmiavamo. L’aereo era vecchio? Bisogna considerare i cicli del motore. Perché l’aereo tornava sempre a Trapani? Avevamo un prezzo fisso per ogni trasferta nazionale o internazionale. Pagavamo sempre la stessa cifra da qualunque posto partiva l’aereo. Perché non ho rinnovato? Fin quando lo abbiamo usato l’aereo ha viaggiato senza problemi. Abbiamo valutato di non riscattarlo”.
Su Alitalia
Nel luglio 2019, Claudio Lotito ha provato ad acquistare il 37,5% della New Alitalia. Il patron era convinto di poter risanare la situazione con le sue entrate e presenta la sua offerta. Mediobanca, l’advisor di Ferrovie, chiede a Lotito quanto vuole investire e con quali garanzie. Lotito risponde che è pronto a investire 375 milioni per il 37,5 delle azioni e produce una lettera con intestazione del Banco di Santander firmata e timbrata da due funzionari. Report analizza nel dettaglio la questione e giunge alla conclusione che la lettera è un falso.
Lotito: “A me piacciono le sfide. Il presupposto è che la gestione la facevo io da solo e dunque dovevo essere completamente autonomo. La società ero in grado di gestirla. Ero in grado di rispettare gli impegni presi. Ho dato incarico a una struttura per la dichiarazione di conformità. La lettera è un falso? Stai mettendo in dubbio la mia liquidità. C’è un documento sbagliato, ne prendo atto. Vorrà dire che è stata fatta una truffa ai nostri danni. Là c’è scritta solo la metà del mio patrimonio. Se qualche mio collaboratore è stato tratto in inganno ne prenderemo atto”.
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