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MUTARELLI: “Mi piace la filosofia di Petkovic. Sabato sarà tosta per la Lazio”

Il doppio ex rivive anche il suo periodo nella Capitale: “Il ricordo più bello è sicuramente la qualificazione in Champions League”…

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MUTARELLI Massimo 00

NOTIZIE SS LAZIO – Intervistato da ‘lalaziosiamonoi.it‘, il doppio ex Massimo Mutarelli presenta la gara tra Palermo e Lazio in programma sabato pomeriggio.

Sulla Lazio
“Il campionato della Lazio, fin qui, è stato assolutamente positivo… La classifica parla da sola e dice che sta ottenendo ottimi risultati, aiutata anche da un pizzico di fortuna, magari, che serve sempre nell’arco di un campionato. Se è la seconda forza del campionato? Adesso come adesso lo sta dimostrando sul campo, sia con i risultati che con le prestazioni, quindi per adesso sì. Poi ci sono altre squadre che sono attrezzate così come lo è la Lazio, che però al momento stanno facendo meno bene, quindi per ora è la seconda forza dietro la Juve. Da fuori si vede un ottimo equilibrio. Non alterna prestazioni brutte a prestazioni eccellenti, ha sempre un rendimento costante. Se guardiamo ad esempio il Napoli, che è la formazione che salta più all’occhio, è capace di stravincere partite con quattro o cinque gol e poi, magari, perde, o comunque gioca al di sotto delle proprie possibilità, in quella successiva. Quello che sta dimostrando, rispetto alle altre, è sicuramente la continuità di rendimento sia dei giocatori, che come squadra”.

Su Petkovic
“Penso che sia stata una sorpresa un po’ per tutti… Se ne parlava bene, ma non era molto conosciuto. Quello che più mi piace è che prova sempre a vincere le partite, anche quando magari il risultato non riesce a venir fuori subito. Altri allenatori, in queste situazioni, si tengono il punto, mentre lui invece cerca sempre il modo di portare a casa i tre punti e questo gli fa onore”.

Su Mauri
“Sono situazioni molto delicate. Penso che lui sappia qual è la verità, ma lo vedo molto tranquillo e questo credo tranquillizzi anche le persone che gli sono vicine e che lo conoscono. Quello che gli posso augurare è che vada tutto bene e che si risolva il prima possibile, perché sono situazioni pesanti da portare dietro… Il fatto che stia giocando con continuità e che lo stia facendo così bene, forse riescono anche a distrarlo da questa storia”.

Un pronostico per Palermo-Lazio
“Non ne ho mai fatti e credo portino anche sfortuna! Mi auguro di vedere una bella partita… Ma per i biancocelesti prevedo una gara difficile perché andranno a casa di un Palermo che per tanti motivi non sta facendo bene e credo che di fronte al proprio pubblico cercherà di riprendersi quello che non è riuscito a prendere nella prima parte della stagione. La Lazio troverà una squadra che cercherà di vincere perché ne hanno molto bisogno. Sarà una partita tosta, che credo si sbloccherà per qualche episodio, come una palla da fermo o la giocata di un calciatore… Sono convinto che i biancocelesti troveranno una squadra molto agguerrita!”.

Su Gasperini
“È troppo facile mandar via l’allenatore. Io aspetterei un po’ di più, dal momento che già se ne è cambiato uno e in questo mercato si sta cercando di sistemare le lacune che si sono viste nel girone d’andata… Io, personalmente, non la vedo una gara da “dentro o fuori”, ma è chiaro che prima o poi dovranno iniziare a far punti. Sono sicuro che né il presidente né i calciatori o l’allenatore, così come i tifosi, si aspettavano di trovarsi in questa situazione a questo punto della stagione. Secondo me hanno tutte le carte per tirarsi fuori da quella situazione e dovranno vedere tra di loro cosa ci sarà da risolvere…”.

Sulle sue esperienze a Roma e Palermo
“Sono due città e di conseguenza due tifoserie che vivono di calcio… Negli anni in cui sono stato a Palermo, si veniva da anni brutti, quindi c’era molta più fame. Anche se quando sono arrivato alla Lazio ci trovavamo all’inizio di una rifondazione, quindi c’erano molte aspettative da parte della gente… In città come queste si sente molto l’appoggio della tifoseria e questo lo reputo un vantaggio per i calciatori… E’ chiaro che quando le cose non vanno bene, trovandosi di fronte ad un pubblico del genere, si può accusare di più la pressione e l’ansia di voler fare bene, ma reputo i tifosi molto intelligenti…”.

Sulla Lazio e il mercato di gennaio
“Secondo me è una squadra molto quadrata, ma forse fare qualcosina dietro, perché in mezzo al campo e in attacco sono molto forti. Prenderei un difensore o magari un altro attaccante che possa fare gol… Però credo sia una squadra molto quadrata, che ha trovato il suo equilibrio, quindi trovo molto difficile andare ad inserire dei calciatori che possano integrarsi… Io non comprerei tanto per comprare, bisogna comprare dei calciatori che facciano la differenza e che siano capaci di assimilare subito i concetti del mister”.

Il ricordo ‘biancoceleste’ più bello
“Qual è il ricordo più bello? È facile… La qualificazione per la Champions League! Quell’anno lì facemmo molto di più di quanto potevamo fare e nessuno se lo aspettava, probabilmente nemmeno noi, ma siamo riusciti a raggiungere un obiettivo importantissimo per la Lazio”.

Il ricordo più brutto
E’ sicuramente il modo in cui me ne sono andato… Se mi sono più sentito con la dirigenza? Sinceramente no… Ma io non sono mai stato uno, che anche da calciatore, aveva contatti col direttore o col presidente. Non ho mai avuto rapporti al di fuori di quelli sul terreno di gioco”.

Su Pandev
 “Il più forte in quegli anni era sicuramente Pandev. Poi noi abbiamo dato tutti qualcosa in più, raggiungendo risultati importanti, ma come individualità Goran era veramente un gradino sopra… Aveva qualcosa in più!”

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