INTERVISTE
Mazzantini: “Immobile? La Lazio è casa sua”
LAZIO INTERVISTA MAZZANTINI – A poche ore da Lazio – Venezia, sfida valida per la 29° giornata di Serie A TIM, l’ex portiere dei lagunari Andrea Mazzantini è intervenuto ai microfoni della radio ufficiale biancoceleste. Di seguito le sue parole sui veneti, su Zaccagni e sui numeri uno italiani.
Lazio – Venezia, l’analisi di Mazzantini
“Noi l’abbiamo incontrata in ritiro la Lazio e mi ha fatto una buonissima impressione. Tutti vogliono tutto e subito e nel calcio ci vuole calma e lasciar lavorare bene un allenatore che è in gamba. Negli ultimi periodi sta facendo molto bene e deve solo raggiungere questo quinto posto che è alla portata. Il Venezia? Io sarei contento se si salvasse, era partita abbastanza bene. Queste squadre di provincia non devono fare passi falsi in casa, non devi permetterti di perdere e ogni tanto fare un colpaccio fuori. L’importante è che con le squadre della tua portata soprattutto in casa non perdi punti”.
Il ricordo di Andrea Mazzantini
“Le partite che facevo io contro queste grandi squadre erano tanto per rompere le scatole. La Lazio ha tanto da perdere in queste partite perché deve arrivare quinta. Il portiere di una squadra di provincia deve solo rompere le scatole, come è stato fatto nel 14 maggio del 2000 quando la Juve perse lo scudetto a Perugia. I cori contro? A me caricavano anche perché io ero molto adrenalinico e vivevo di queste sensazioni. Il ritiro se avessimo perso quella partita? Era stata una minaccia, abbiamo giocato la partita e non abbiamo regalato niente a nessuno. Abbiamo fatto felice una squadra e una città danneggiandone un’altra. È stato bello quando l’anno dopo sono tornato a Roma col Perugia e ci fu un’ovazione”.
Su Zaccagni
“Se me lo aspettavo così? Il primo anno di solito uno dà tutto se stesso, le difficoltà vengono gli anni dopo quando ti dicono che ti devi affermare. Non bisogna dare troppi giudizi affrettati”.
Il livello dei portieri in Italia
“Una volta contava molto la tecnica e poi ti sfinivano. Io ho avuto la fortuna di avere i migliori in Italia, martellavano sulla tecnica. Dopo ti mettevano con la squadra. Adesso lavorano troppo in situazionale e poco sulla tecnica e a volte dei gol che si possono evitare si prendono. Anche i difensori che una volta picchiavano gli attaccanti ora devono stare attenti perché ti danno subito rigore. Gli attaccanti sono agevolati ora. Strakosha? Lui ha delle qualità, lasciamolo lavorare. Non approvo il dualismo. Ci deve essere un titolare e un secondo. Il titolare deve avere tranquillità invece alcune volte vedo che alcune squadre li mettono in competizione, non va bene. Lasciamolo lavorare col mister e vedrete che è un gran portiere”.
La chiosa su Immobile
“Non si discute come giocatore. A Roma sta facendo molto bene e ha fatto tanti gol. adesso gli attaccanti sono agevolati. La Lazio è casa sua, appena tocca il pallone segna. Sente la fiducia della gente e dei compagni e non capisco come mai in nazionale non renda come con la Lazio però è un grande attaccante”.
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