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Le PAGELLE di Paolo Cericola | Juventus – Lazio: Sergente d’Europa, male Marusic
JUVENTUS LAZIO PAGELLE CERICOLA – Davanti a un ‘Allianz Stadium’ in lacrime per gli addii di Chiellini e Dybala, la Lazio pareggia contro la Juventus. A decidere la 37°, e penultima, giornata di campionato le reti di Vlahovic, Morata, Patric e Milinkovic-Savic. Queste le loro pagelle, e quelle di tutti gli altri giocatori biancocelesti, a firma del direttore di Lazionews.eu Paolo Cericola.
Juventus – Lazio: le pagelle di Paolo Cericola
STRAKOSHA 4 – Prende goal ai primi due tiri sui quale dovrebbe fare molto molto di più. Il cross per Vlahovic è leggibile. Sabato chiuderà la sua parentesi laziale andrà a Londra, il Fulham lo attende.
LAZZARI 5 – Solito incursore devastante in fase di spinta, non chiude su Morata….troppo vulnerabile quando deve difendere. Esce stremato per i soliti problemi ad un polpaccio.
PATRIC 5 – Ci mette la solita grinta ed i soliti limiti. Uccellato da Morata, al quale permette di fare quello che vuole sul raddoppio. La raddrizza parzialmente con la zuccata del 2 a 1.
ACERBI 6 – E’ il migliore dietro. Ordinato in chiusura, bravo su Dybala. Sfiora la rete di testa.
MARUSIC 4 – Si perde Vlahovic cercandolo con la mano ma….ciao ciao. Fatica su Bernardeschi.
MILINKOVIC-SAVIC 7 – Fa tanto lavoro sporco. La Juve non gli lascia grossi margini per costruire ma che bella quella giocata nel primo tempo fra tacco e suola. Allo scadere mette dentro il goal che vale l’Europa.
CATALDI 6 – Pronti via centra la traversa con un gran destro. Qualche lampo e l’assist a Patric.
LUIS ALBERTO 5,5 – Pochi spazi a disposizione per poter creare pericoli. Si vede a tratti ma non brilla.
FELIPE ANDERSON 6 – Aiuta tanto nella copertura Lazzari. Ha buoni spunti in accelerazione, va vicino al goal più volte.
ZACCAGNI 6,5 – Cerca troppo la giocata ad effetto sacrificando la sostanza ma ha strappi travolgenti.
JOVANE CABRAL 5 – Tecnicamente qualche buona intuizione ma di palloni giocabili non ne riceve. Si vede molto poco.
ALL. SARRI 6 – Il ritorno a Torino è dolce nel finale. Senza Immobile in avanti, Cabral che non fa mai male e gli ennesimi errori mostruosi della retroguardia sono il cocktail che Milinkovic fa diventare uno champagne d’annata con un colpo da biliardo. Conquistata l’Europa.
Paolo Cericola
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