INTERVISTE
A tutto Sarri: “Vi dico perché alla Lazio sto bene”
SARRI LAZIO INTERVISTA – Un fiume in piena. Maurizio Sarri, intervistato da Il Corriere dello Sport, ha ripercorso le tappe fondamentali della personale carriera da allenatore prima di soffermarsi sul presente e futuro della Lazio. Dopo aver parlato delle passate esperienze a Empoli, Napoli, Chelsea e Juventus, ‘Mau’ ha toccato le calde tematiche di casa biancoceleste, dalle richieste di cessione di Luis Alberto e Acerbi, a cosa manca ai capitolini per diventare una grande squadra. Ecco, di seguito, un estratto dell’intervista.
Lazio, l’intervista a Maurizio Sarri
“Alla Lazio sto bene, mi piace l’ambiente, ho la possibilità di esprimermi e soprattutto divertirmi. Anch’io sono cambiato, ora il lavoro mi deve procurare divertimento, è cambiato il mio sentimento nei confronti del calcio. Mi piace anche la gente laziale, da fuori mi ero fatto un’idea completamente diversa, sbagliata. Il 99% del popolo laziale è formato da famiglie, da giovani. E lavorare in un club che non appartiene a un fondo ma a una famiglia, mi dà gusto. Allo stesso tempo mi rendo conto delle difficoltà economiche che si possono incontrare, minori risorse, certo”.
Su Lotito e Tare
“Lotito ha preso la Lazio che era un disastro e bene o male la tiene costantemente tra le prime 5, 6 e in Europa. Pensa, io lo trovo piacevole, è un uomo di spirito ed è uno che ti ascolta. Se non digerisco Tare? Non ho mai avuto problemi con lui. Possiamo non concordare sulla valutazione di un giocatore o su alcune scelte, ma questo rientra nella normale dialettica di un gruppo di lavoro”.
Il mercato e Maurizio Sarri: la verità sul binomio
“Se non mi viene chiesto un nome, non lo faccio. Illustro le caratteristiche tecniche, i parametri caratteriali della figura che mi serve, e pongo molta attenzione sul dato anagrafico. La scorsa stagione eravamo una delle squadre più vecchie d’Europa, il ricambio era necessario”.
Luis Alberto via dalla Lazio? Risponde ‘Mau’
“Per il secondo anno di seguito ha espresso la volontà di finire la carriera in Spagna. Più che in Spagna in generale, proprio a Siviglia. Non so dirti se l’avrò ancora a inizio settembre. Ragazzo intelligente, gran bel giocatore e carattere, se vuoi, particolare”.
Sull’altro tenore: Sergej Milinkovic-Savic
“Sergej è di livello altissimo, piccoli difetti e potenzialità ancora inesplorate”.
E ancora: l’esclusione di Acerbi
“Nulla di tecnico, a fine stagione ha espresso il desiderio di cambiare aria e la società cercherà di accontentarlo, per questo sono stati fatti altri programmi”.
Su Mourinho
“A me Mourinho sta anche simpatico. Le differenze dipendono dal punto di partenza, dalle origini. Io sono cresciuto tra i dilettanti (…). Mourinho è partito dal Barcellona. Tra Stia e Barcellona c’è un bel c…o di differenza”.
La chiosa è sulle mancanze della Lazio
“Le manca l’equilibrio della grande squadra. Tanto quello mentale quanto quello tattico. Nella partita secca poteva e può battere chiunque, il guaio è che molto spesso si fa mancare, si perde. Quello che desidero quest’anno è mostrare una squadra vera e dai primi allenamenti ho ricevuto sensazioni molto positive”.
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