INTERVISTE
Gregucci: “Col Feyenoord scenderei in campo con i migliori”. E sul gioco di Sarri…
LAZIO INTERVISTA GREGUCCI – La Lazio è attesa dal primo match stagionale in Europa League contro il Feyenoord. Di questa sfida, e di molto altro, ha parlato Angelo Gregucci. Ecco le sue parole ai microfoni di New Sound Level.
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Sul calciomercato
“La campagna acquisti della Lazio guarda verso il futuro, con profili giovani e interessanti. A ragazzi come Cancellieri e Casale, di qualità e di prospettiva, viene dato un senso progettuale e il tempo di essere allenati e dare un qualcosa in futuro. Non è stata fatta una campagna da 50 milioni di euro o con dei fuoriclasse, ma una a proiezione futura. Nutro molte aspettative in Marcos Antonio penso che, se comprenderà rapidamente i concetti di Sarri, non servirà aspettarlo molto. Per quanto riguarda i due portieri e Alessio Romagnoli sono profili, al contrario, da cui ci si aspetta subito qualcosa. Sono arrivati per sostituire i partenti di quei reparti e quindi mi aspetto, come stanno facendo, che saranno utili fin da subito”.
Su Lazio Napoli
“Alla quinta domenica di campionato, nella settimana delle tre partite, non vedo equilibrio nel mondo Lazio. La prestazione con l’Inter era stata valutata benissimo, ho avvertito in quel periodo una grandissima esaltazione e oggi vedo sconforto e depressione per una gara vinta dal Napoli, un club che ha avuto le stesse variabili di giudizio della Lazio. La squadra non ha fatto una bella prestazione, anzi molto brutta, anche se per la dinamica con cui è avvenuto il contatto, manca un calcio di rigore e mi meraviglio che non sia intervenuto il Var. Le parole di Sarri? Mi sono sembrate un po’ inopportune, dovrebbe essere un po’ più lucido nelle dichiarazioni, ma ci sta, lui è un personaggio fatto così e lo conosciamo. Quello che chiedo è un po’ di equilibrio all’ambiente, io manterrei il giudizio un po’ più conservativo”.
Sui settori giovanili
“Gli ultimi dieci anni del settore giovanile della Lazio sono stati nebulosi, in una storia gloriosa, fatta soprattutto di settore giovanile. Le responsabilità sono tante. Danilo Cataldi è l’ultimo giocatore che è entrato a far parte e aiuta la prima squadra, troppo poco per i biancocelesti. Quando arrivai io c’erano giocatori come Di Canio, Di Vaio, Fiori e molti altri. La società ha grandi responsabilità. In un momento storico in cui i settori giovanili italiani sono alla mercé di un mercato poco aborigeno, la FIGC non aiuta i club, le riforme non ci sono. Si sente la mancanza di un campionato De Martino, che era un bel campionato, un giovane si formava bene. Quello del settore giovanile è un problema molto grosso del problema italiano, ci allarmiamo quando non ci qualifichiamo al Mondiale, poi finisce tutto nei mesi dopo. La Federazione deve fare qualcosa su questo argomento”.
Sul gioco di Sarri
“Manovra lenta e poco utile? Bisogna capire se la costruzione dal basso è una moda o una cultura. In questo sono fenomenali gli spagnoli e i portoghesi. Oggi si parte dalle giovanili con questo gioco, creando un problema di fondo: solitamente sono funzionali in questa tattica i giocatori poco fisici, che nei settori giovanili vengono scartati. In Spagna, per esempio, questo non avviene. Oltre a questo discorso, quando si organizza il gioco dal basso, lo si fa in funzione dell’avversario che si ha davanti, a come questo ti viene a prendere. Le costruzioni dal basso la determinano gli avversari. Secondo me questo è un gioco che non appartiene alla nostra cultura, se però si sceglie di farlo, bisogna decidere come farlo. La Lazio attrae la pressione per far uscire l’avversario. Anche in questo caso, quando lo si fa, poi bisogna sapere dove andare quando l’avversario arriva”.
Sul turnover
“In un anno così particolare, dove ci saranno due blocchi di campionato e si giocherà ogni tre giorni, è fisiologico che ci sia il turnover. Quando farlo lo decide l’allenatore perché chi meglio di lui, che sta a contatto con la squadra, sa quando arriva il momento di farlo. Se possiamo permettercelo contro il Feyenoord? Giocatori come Casale e Gila hanno bisogno di essere collaudati, Maurizio (Sarri, ndr) è molto attento sui dettagli, non è contento fino a quando certi dettami non sono ben fissati nella testa dei calciatori. La partita di giovedì è una sfida europea, molto difficile, io scenderei in campo con i giocatori migliori. Luis Alberto? Per me se la partita e il calcio di Sarri vanno in quella direzione, ovvero di tenere palla, è difficile privarsene. Lo spagnolo ha già dimostrato di essere un calciatore eccelso, dalla grande qualità e che ha sempre dato contributo alla Lazio”.
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