CONFERENZE STAMPA
Lazio-Empoli, Zanetti: “Lazio squadra importante, a tratti ingiocabile”
ZANETTI LAZIO EMPOLI CONFERENZA STAMPA- Zanetti, tecnico dell’Empoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della gara dell’Olimpico contro la Lazio. Ecco le sue parole.
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Le parole di Zanetti nella conferenza stampa prima di Lazio – Empoli
Zanetti sull’arrivo di Caputo
“Come avevamo detto Caputo sa giocare molto bene lui ma anche fa giocare bene gli altri. Secondo me abbiamo fatto cose buone, altre meno, perché dovevamo produrre qualcosa in più visto il binario in cui avevamo messo la partita. Ci hanno dato ripartenze nelle quali non siamo riusciti a chiudere la partita. C’è più potenziale di prima, nel complesso non abbiamo perso niente del nostro spirito”.
Zanetti sulla Lazio
“Normale che la Lazio, per quello che ha dimostrato, è una squadra centrata, a tratti ingiocabile, che abbina l’idea di calcio che tutti conosciamo del mister con tanti calciatori di talento. La Lazio è una squadra importante, è quasi superfluo parlarne. Non dobbiamo abbassarci troppo e portarci il pericolo in casa. Dobbiamo essere più cinici quando ci offriranno degli spazi e delle opportunità”.
Zanetti sulle difficoltà dell’Empoli a Roma
“Speriamo di sfatarlo, avevamo fatto un discorso simile a Udine ed è successo. Le partite vanno giocate, vogliamo farlo e abbiamo una condizione psicologica chiara. Possiamo non guardare la classifica, ragioniamo gara per gara sapendo che questa partita è stata preparata in un’ora e mezza”.
Zanetti sulle assenze dell’Empoli
“Ci mancherà Akpa, ma anche Haas. Henderson non ha molti minuti nelle gambe e Bandinelli, che per noi è molto importante, non sta benissimo perché non si allena con regolarità. Diventa difficile pensare che abbia più di tot minuti nelle gambe, in questo momento non stiamo benissimo. Probabilmente rivedremo qualche ragazzo che scalpita”.
Zanetti su Vialli
“A inizio campionato avevo ricevuto questa chiamata da un numero sconosciuto ed era Luca Vialli. Che semplicemente mi voleva conoscere, perché aveva stima in me. Voleva sapere come ragiono, è stata una chiacchierata che mi ha fatto un piacere immenso e fa capire lo spessore della persona. Non ci siamo mai visti ma lui voleva conoscermi. Mi è rimasta dentro questa cosa, mi ha fatto molto piacere in un momento che ero a casa. La sua è l’ennesima perdita per il mondo del calcio, che un pochino spaventa perché queste morti giovani spaventano un po’ tutti. Fa pensare che il calcio non è tutto, ma le cose più importanrti alla fine sono altre. Per il mondo del calcio è stato una fine di anno davvero triste”.
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