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Lazio, derby o Conference League? Le risposte di ex biancocelesti e ‘tifosi vip’

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LAZIO DERBY CONFERENCE INTERVISTE – Ai taccuini de Il Corriere dello Sport sono intervenuti alcuni ex biancocelesti e tifosi laziali vip per parlare del grande dibattito della settimana: derby o Conference League?

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Lazio, derby o Conference League? Le parole dei tifosi vip

Cristian Ledesma

«Dipende sempre dall’interno, dagli uomini a disposizione. Bisogna vedere in che condizione l’allenatore vede la squadra per capire se sia giusto, ci sono tante piccole cose da tenere in considerazione. La convivenza è sua con i giocatori, se sta facendo questo tipo di scelta è perché pensa che sia opportuno. Non credo che dia per scontata la coppa, è una decisione globale, per tutto quello che vive, i momenti dei giocatori, la stanchezza, i minutaggi».

Giancarlo Giannichedda

«Il derby è una partita particolare, sappiamo quanto vale a Roma, però non sarebbe giusto fare troppi cambi in Conference. Dire “priorità al derby” è stato un po’ strano. Parliamo pur sempre di una coppa internazionale, tutti ci tengono. Forse ha voluto stimolare in modo diverso chi ha giocato meno, mettere pressione a questi calciatori per ricevere il massimo. Magari finora non è riuscito a scuoterli con un altro tipo di comunicazione. Il derby ora è uno scontro diretto per la Champions, però mi piacerebbe vedere la Lazio avanti in Europa. Mi giocherei bene la trasferta con l’Az, poi penserei alla Roma».

Angelo Gregucci

“Sarri ha fatto una scelta contestualizzata al momento che vive. Ma in Olanda si presenterà una squadra che sotto il profilo delle motivazioni e della partecipazione avrà tanto da spendere. Non stiamo parlando di un’impresa sportiva, la Lazio deve vincere in casa dell’Az. Logica la distribuzione dello sforzo atletico, chi giocherà giovedì sera avrà molte motivazioni. Marcos Antonio, Gila o Basic conoscono lo spartito di Sarri e possono dimostrare di valere il posto in una rosa con grandi ambizioni, che può conquistare i quarti di una competizione europea, sebbene sia la meno nobile, e al tempo stesso entrare nelle prime quattro in campionato. Ci sarà solo il venerdì di scarico e il sabato di rifinitura, pochissimo tempo per preparare il derby, fondamentale in chiave classifica. È il momento clou della stagione, se si sbaglia si paga caro l’errore”.

Giancarlo Oddi

“Sarri fa bene a pensare al derby, è una partita unica qui a Roma. È sempre stato così, quindi mi auguro in primis che la Lazio renda al massimo domenica. In Olanda cercherei di preservare i calciatori migliori. Sono sincero, l’Az non mi è sembrata una squadra irresistibile, anzi. Nei primi 25-30 minuti dell’andata non mi sembrava all’altezza della Lazio, non escludo che le seconde linee riescano nel miracolo di passare il turno. Una cosa è certa, tra le due partite preferisco il derby”.

Anna Falchi

«Forse il giusto compromesso è provare nel primo tempo con le seconde linee ed eventualmente, a seconda di come si mette la gara, vedere se sia il caso nella ripresa di mettere dentro i big. È una scelta delicata però, perché il derby conta di più e ad oggi non c’è nemmeno Immobile. Comunque mi fido ciecamente di mister Sarri, quello che deciderà lui andrà bene»

Lucas Castroman

«Sarri ha detto così, ma penso che come tutti voglia vincere in Olanda e abbia speranze di ribaltarla. In passato ha parlato di miracolo per centrare la Champions, la classifica adesso è buonissima e le gare ravvicinate possono stancare la squadra, anche solo per i viaggi. Fossi l’allenatore farei giocare sempre chi sta al meglio in questo momento, senza pensare ai nomi o agli stipendi. Il calcio è un attimo. Tutti sono sostituibili, a parte Messi. Se uno fa parte della rosa della Lazio deve dimostrare di meritarlo in queste occasioni. Magari la vittoria in Olanda può arrivare per merito di qualche ragazzino come Romero o dei calciatori meno impiegati che aspettano una chance da tempo».

Massimo Piscedda

«Non è giusto scartare a priori una coppa europea, ma preferisco di gran lunga arrivare tra le prime 4 che andare in finale di Conference League. Il derby in questo ragionamento è solo una partita, che però può portarti al risultato finale, cioè qualificarti alla prossima Champions. Con un +5 sulla Roma sarebbe una gran bella classifica. Poi è chiaro che ogni partita va giocata per vincere, ma se devo scegliere non ho dubbi. Purtroppo in questo periodo è come se la Lazio fosse vittima della “legge di Murphy”, perché in condizioni di emergenza si trova a dover ribaltare all’estero un ko subìto in casa, e poi giocarsi il derby, cercando di mantenere una posizione di vantaggio. Le seconde linee possono giocarsela in Olanda. A parte un paio di giocatori che ancora devono dimostrare il loro valore, gli altri sono in grado di fare una buona gara».

Ernesto Calisti

«Sono d’accordo con il mister. La Lazio proverà a giocarsela in Olanda, ma giusto pensare al derby e non schierare tutti i titolari. Parliamo di uno scontro diretto, vincendo si andrebbe a +5 sulla Roma. Sarri farà una buona formazione per giovedì, però non quella top. Il turnover totale magari sarebbe esagerato, abbiamo visto la fatica che fa la squadra già cambiando 3-4 giocatori. Comunque non penso che le sue parole possano condizionare i calciatori: chi finora ha giocato poco scenderà in campo con le motivazioni a mille, cercando di far cambiare idea al tecnico. Su questo non si corrono pericoli. Non ci sono dubbi, meglio dare un’occhiata in più al campionato».

Roberto Burioni

«Il derby è la partita più importante dell’anno, sono completamente con Sarri. Se vinciamo il derby io sto a posto così, soprattutto considerando che abbiamo già trionfato all’andata. Sarebbe una bella doppietta. La Conference non è la massima competizione in Europa, ma anche se parlassimo di Champions darei la preferenza al derby. Già non dormo in vista di domenica»

Mino Caprio

«Sono rimasto un po’ stupito delle parole di Sarri, però la penso come lui. Evidentemente sa che questa partita europea potrebbe portare via un dispendio notevole di energie o provocare qualche infortunio. Conosce bene i calciatori, quello che è il loro carattere, è anche un po’ psicologo. Potrebbero approfittarne le seconde linee come Pellegrini, Marcos Antonio e Basic. Poi si possono fare discorsi diversi in corsa, dipende anche da come si mette la partita in Olanda»

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