INTERVISTE
Gravina: “Per guarire il calcio italiano serve coscienza del forte indebitamento”
GRAVINA NAZIONALE RAZZISMO INTERVISTA – La prossima stagione si avvicina e il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha affrontato durante un’intervista molti temi sul momento del calcio italiano, dalla Nazionale alla lotta al razzismo.
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Gravina: “Serve un cambiamento di tipo culturale”
Queste le parole di Gabriele Gravina a L’Avvenire: “Il punto di partenza per guarire il calcio malato è prendere coscienza del forte indebitamento e intervenire in maniera chirurgica e non con una semplice pastiglia. Essendo una crisi entropica, quella del sistema calcio non si cura solo con una terapia sotto il profilo normativo. Piuttosto serve un cambiamento di tipo culturale. Un nuovo corso di informazione e di formazione”.
Sulla Nazionale
“Mi dispiace deludere i tifosi quando non ci qualifichiamo ai Mondiali o alle Olimpiadi, ma io vinco in altri settori e nelle dimensioni in cui la FIGC sta investendo in risorse economiche e soprattutto umane. Quanto ai risultati, faccio notare ai disfattisti che la Nazionale di Roberto Mancini oltre a un Europeo vinto nel 2021 aveva anche stabilito il primato mondiale delle 37 partite di imbattibilità, record strappato alle vecchie e vincenti selezioni di Spagna e Brasile”.
Sui settori giovanili
“L’Under 21 fino alla vittoria con la Svizzera era stata difesa, in quanto ‘derubata’ dal gol fantasma (regolarissimo) segnato contro la Francia, poi viene eliminata e si grida allo scandalo della pochezza del nostro settore giovanile. Allora, sempre per conoscenza, informo che tutte le nostre Nazionali giovanili sono arrivate alle fasi finali dei rispettivi tornei europei e mondiali e che l’Under 20 è attualmente vicecampione del mondo”.
Sul razzismo
“Nei giorni scorsi al Viminale abbiamo sottoscritto una dichiarazione di intenti per contrastare ed espellere dal calcio ogni forma di violenza fisica o verbale. Per fare uscire il razzismo e l’antisemitismo dai nostri stadi abbiamo chiesto la massima collaborazione delle società, le quali con l’uso della tecnologia oggi possono individuare e denunciare in tempo reale singoli o gruppi che ledono al rispetto della dignità umana. Noi come Federazione da anni siamo in prima linea nella lotta per la discriminazione territoriale e ci siamo dotati di tutti i supporti, anche normativi, per far fronte a queste minacce che vanno assolutamente sventate”.
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