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CALCIOSCOMMESSE. Avv. LUISI: “Solo con uno studio meticoloso degli atti si può parlare o meno di situazione grave della Lazio o di Mauri
Nei giorni scorsi è ritornato alla ribalta il processo relativo…
CALCIOSCOMMESSE- Nei giorni scorsi è ritornato alla ribalta il processo relativo al Calcioscommesse con il pentito Gervasoni che avrebbe ritirato in mezzo alle combine il capitano biancoceleste Stefano Mauri. Proprio a riguardo e per dare un chiarimento sui futuri probabili scenari l’avvocato Giacomo Luisi, esperto di diritto sportivo, è intervenuto ai microfoni di CittàCeleste. Di seguito le sue dichiarazioni:
Dalle ultime indiscrezioni sembra che Gervasoni abbia ritirato in mezzo la posizione di Lazio e Mauri: come cambia adesso la situazione per società e giocatore? “Innanzitutto ritengo che solo a seguito di uno studio meticoloso delle carte processuali e dei documenti si possa parlare o meno di situazione grave della Lazio e del suo tesserato Mauri. Il Procuratore Federale avrà sicuramente la massima attenzione e cautela nel valutare tutti i punti e i documenti che farebbero presumere combinate le gare LAZIO – GENOA (4-2) del 14 maggio 2011 e di LECCE – LAZIO (2-4) del 22 maggio 2011 poiché potrebbero anche non essere sufficienti ai fini di un eventuale deferimento ma, al contrario, validi e completi per giungere all’archiviazione del caso”.
Negli ultimi processi legati al calcio scommesse la parola di Gervasoni é stata spesso messa in dubbio o addirittura ritenuta inattendibile. Può accadere lo stesso anche sulle sue dichiarazioni riguardanti la Lazio?
E’ palese che il lodo del TNAS che ha portato alla totale assoluzione del portiere ex Novara Alberto Fontana e alla conseguente cancellazione della squalifica di 3 anni e 6 mesi abbia mostrato un’incostante attendibilità del pentito Gervasoni.
Accade anche che la credibilità a fasi alterne delle dichiarazioni dei pentiti comporta che pur venendo meno l’attendibilità e la fondatezza per alcune parti del racconto non viene però necessariamente meno per altre questioni.
Nel caso le dichiarazioni del Gervasoni siano ritenute attendibili cosa rischierebbero Lazio e giocatore?
“Per il momento, qualora il Procuratore Federale dovesse accertare la fondatezza delle responsabilità della Lazio e del calciatore Mauri nella combine delle due partite prima citate, ci sarebbe il conseguente deferimento alla Commissione Disciplinare Nazionale. Successivamente quest’ultima potrebbe, a sua volta, condannare la società Lazio, a titolo di responsabilità oggettiva, ai sensi dell’art. 7, commi 2 e 4, e dell’art. 4, comma 2, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli addebiti mossi al proprio tesserato Mauri e di responsabilità presunta, ai sensi dell’art. 4, comma 5, del Codice di Giustizia Sportiva, per l’illecito sportivo mentre il calciatore Mauri potrebbe essere squalificato per violazione dei commi 1,2,5 e 6 dell’art. 7 del Codice di Giustizia Sportiva”.
Giorni fa l’avvocato di Mauri ha posto un interrogativo: perché a distanza di 20 mesi si continuano a chiedere a Gervasoni dettagli che avrebbe potuto dare tempo fa? Lei come risponderebbe?
“A mio avviso la richiesta di ulteriori dettagli potrebbe avere un eventuale fondamento solo se ci fossero, realmente, nuovi e sopraggiunti argomenti probanti a carico del calciatore Mauri, altrimenti si rischierebbe di interrogare il pentito Gervasoni, nuovamente e per lo più a distanza di 20 mesi, su questioni già assodate e sulle quali si è già pronunciato con l’ulteriore conseguenza di indurlo alla confusione considerato l’ampio lasso di tempo ormai trascorso”.
La custodia cautelare inflitta a Mauri dalla Procura è stata una misura esagerata?
“Ritengo che 20 giorni di custodia cautelare siano difficili da sostenere per qualunque cittadino italiano incensurato alla prima esperienza nelle carceri italiane soprattutto se il provvedimento cautelare è relativo alla pena per associazione a delinquere che a oggi risulta ancora tutto da verificare e dimostrare”.
Bloccare il calcio fino alla risoluzione completa del problema potrebbe essere la soluzione giusta?
“Sono fermamente contrario nel fermare il calcio e i relativi campionati perché significherebbe far vincere coloro che hanno svilito e offeso il calcio italiano. Bisogna difendere i posti di lavoro di coloro che vivono onestamente nel calcio, con il calcio e per il calcio e che per fortuna è la gran parte del nostro sistema. Generalizzare e demonizzare il sistema calcio non serve a nessuno anche perché abbiamo l’obbligo di ricordarci che il sistema calcio è fatto di un milione e 400 mila tesserati e di oltre 700 mila partite l’anno”.
E perché l’uscita di indiscrezioni coincide sempre più spesso con momenti particolari di questa o quella società? Pensa ci possano essere dei collegamenti?
“Non penso assolutamente che ci siano dei collegamenti o delle manovre ardite appositamente dietro all’uscita di eventuali indiscrezioni e lasciatemi la serenità di sperare che si possa chiudere definitivamente e al più presto questa brutta pagina del calcio italiano”.
Cosa ne pensa della giustizia sportiva italiana? Pensa ci siano delle cose da riformare?
“La giustizia sportiva italiana per molti versi ha dimostrato tempestività e piena contemporaneità in ordine ai fatti accaduti e va sicuramente promossa. Ci sono però alcuni punti del Codice di Giustizia sportiva che di sicuro andrebbero aggiornati o riformati come per esempio la responsabilità oggettiva che dovrebbe andare a pari passo con il diritto ordinario e le società di calcio non possono/dovrebbero essere obbligate a effettuare un controllo così esteso, quasi militare, sui propri tesserati sulla base di un ormai consolidato principio etico comune a tutti gli sport.
Inoltre l’omessa denuncia dovrebbe essere un concetto da abolire subito poiché spesso comporta squalifiche e penalizzazioni molto importanti senza avere alla base prove concrete. La pena non sarà mai lo strumento per sconfiggere l’omertà che invece va combattuta con la massima diffusione della cultura dello sport e dei principi etici”.
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