CHAMPIONS LEAGUE
Le PAGELLE di Celtic – Lazio: la decidono i pretoriani di Sarri, Pedro e Vecino
PAGELLE CELTIC LAZIO – Altro giro, altro gol a tempo scaduto. Grazie a una rete di Pedro ben oltre il novantesimo, la Lazio di Maurizio Sarri passa al Celtic Park per la prima volta nella sua storia e torna a Roma con tre punti fondamentali in ottica qualificazione. Decidono il canario e Vecino, abile a trovare il pareggio di testa dopo l’iniziale vantaggio scozzese firmato Furuhashi. Di seguito le loro pagelle, e quelle di tutti gli altri calciatori laziali, a firma del nostro Daniele Izzo.
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Celtic – Lazio, le pagelle dei biancocelesti
PROVEDEL 6 – Il muro crolla alla prima bordata. E stavolta anche lui non è esente da colpe. Si rifà nella ripresa con un paio di ottimi interventi.
LAZZARI 6 – Corre sempre, è un figlio del vento. E in notti come queste è un peccato che i compagni spesso lo ignorino.
(Dal 83′ MARUSIC sv – Ogni tanto riposa anche lui. Sarri gli concede solamente gli ultimi dieci minuti)
PATRIC 7 – Bello di sera, la Champions League è il suo giardino di casa. Non sbaglia praticamente nulla, bissa la buona prova con l’Atletico Madrid e finisce con la fascia da capitano al braccio.
ROMAGNOLI 6 – Prestazione dai due volti. Perde la bussola nella propria area ma la ritrova in quella del Celtic. Furuhashi lo disorienta e lui risponde con l’assist a Vecino per il pari. Mezzo voto in più per la copertura finale su Palma.
HYSAJ 6 – Soldatino attento e disciplinato. Limita bene Maeda, ma non si avventura mai oltre le colonne d’Ercole del centrocampo.
KAMADA 5 – Nel derby giapponese con Furuashi e Maeda, fa la figura del Bruce Harper. Sciupa l’unica occasione che ha dopo averla scippata a Felipe Anderson.
VECINO 7.5 – Ave, Maurizio. Va in campo ed esegue alla lettera i dettami del Comandante. Mezzala o mediano, fa poca differenza: è al posto giusto nel momento giusto, questo conta. E Sarri non può far altro che ringraziare il suo pretoriano più fidato.
LUIS ALBERTO 6 – Una notizia: Sarri lo richiama in panchina dopo l’ora di gioco. E una conferma: è sempre l’intarsiatore più fine di casa Lazio, con una sconfinata passione per i colpi di tacco.
(Dal 66′ GUENDOUZI 6.5 – Sradica palloni su palloni. Ma soprattutto pennella sulla testa di Pedro quello che vale la vittoria in terra scozzese)
FELIPE ANDERSON 5 – Pasticcione e combinaguai, come Paperino. Vive una di quelle serate dove non gli riesce nulla, neppure allacciarsi le scarpe.
(Dal 66′ ISAKSEN 5.5 – Non entra bene. Di fatto non si vede fino al 95′, quando recupera il pallone che da il là al gol di Pedro)
IMMOBILE 5.5 – Sempre a caccia del rombo ottimale, come un vecchio carburatore da corsa. Lotta, scatta, protesta, ma soprattutto sbuffa con sé stesso e con i compagni, che non riescono ad accenderne le bielle.
(Dal 70′ CASTELLANOS 5.5 – Gli bastano tre giri d’orologio per finire sul taccuino dei cattivi)
ZACCAGNI 5.5 – Johnston gli dà il benvenuto in Scozia con un’entrata degna del miglior Montero. Lui ringrazia e lo svernicia con un paio di dribbling dei suoi. Tuttavia, non è mai pericoloso in zona gol.
(Dal 83′ PEDRO 7,5 – Indossa lo smoking, scende in campo e in soli sette minuti decide l’incontro con un colpo di testa scaltro e intelligente. Un campione nella notte dei campioni)
ALL. SARRI 6.5 – Prima vittoria in Champions League. Primo acuto in Scozia. Centra un risultato che mancava da vent’anni in casa Lazio grazie alla sua guardia pretoriana. Schiera Vecino dal primo minuto, manda in campo Pedro nel momento del bisogno e ribalta l’iniziale vantaggio del Celtic. L’approccio rimane un tasto dolente, ma la Lazio ha risposto bene prendendosi la testa del Girone E.
Daniele Izzo
@danieleizzo94
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