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Le PAGELLE di Atalanta – Lazio: Guendouzi predica nel deserto, raffica di 4

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PAGELLE ATALANTA LAZIO – La Lazio vede il treno per la Champions League scappargli davanti agli occhi. L’Atalanta fa dei biancocelesti un sol boccone. La doppietta di De Ketelaere e il gol di Pasalic decidono l’incontro del Gewiss Stadium. Utile solo alle statistiche, nel finale, il gol di Immobile. Il capitano e Guendouzi sono gli unici a strappare la sufficienza. Di seguito le pagelle di tutti i calciatori biancocelesti a firma di Daniele Izzo.

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Serie A, le pagelle di Atalanta – Lazio

PROVEDEL 5,5 – L’Atalanta arriva da tutte le parti e lui può farci poco. L’unica obiezione gli va fatta sul terzo gol, quando viene colto di sorpresa dal tiro di De Ketelaere.

LAZZARI 4,5 – Mentre Ruggeri è pronto a correre, lui deve ancora indossare gli scarpini. Vive una un tempo in perenne ritardo e viene richiamato in panchina.

(Dal 46′ LU. PELLEGRINI 5 – Prova come può ad aiutare la squadra. Viene saltato secco in occasione del terzo gol)

GILA 4,5 – Dovrebbe ballare il valzer con Pasalic ma lo lascia libero di flirtare col gol. Un deciso passo indietro rispetto alle ultime, convincenti, prestazioni.

(Dal 46′ CASALE 5 – Si scalda per quasi un tempo ma non si vede. De Ketelaere gli fa venire il mal di testa e la situazione difensiva della Lazio non migliora)

ROMAGNOLI 5 – Non ha nulla nello zaino per opporsi la valanga nerazzurra. E alla fine, pur senza errori evidenti, finisce travolto.

MARUSIC 4 – Stavolta non porta cartoline firmate a Roma: il gol al Gewiss di qualche stagione resta un lontano ricordo. Il presente è amaro, a tratti amarissimo. Prima si fa sovrastare da Scalvini poi tiene il braccio largo e manda De Ketelaere dal dischetto.

GUENDOUZI 6 – Recupera, imposta, dribbla ma si ritrova sempre solo e con le braccia larghe. Per dare una scossa a questa squadra bisognerebbe clonarlo.

ROVELLA 5,5 – Fatica a trovare riferimenti nella fitta tonnara del centrocampo. È tra i pochi a non sfigurare per impegno e qualità.

LUIS ALBERTO 4,5 – Prima sparacchia una punizione poi centra Felipe Anderson nell’unica occasione a sua disposizione. Un’altra notte da direttore d’orchestra con la bacchetta spezzata.

(Dal 68′ VECINO 6 – Come spesso gli capita, riesce a dare stabilità alla squadra)

ISAKSEN 4,5 – Ciondola per il campo quasi impaurito dalla foga agonistica dei dirimpettai nerazzurri. Eppure una delle poche occasioni dell’incontro capita al suo mancino.

(dal 63′ PEDRO 6 – Non è il ragazzino di Santa Fè, ma appare comunque più deciso di Isaksen e Felipe Anderson)

CASTELLANOS 5 – Fulgido esempio del detto “predicare nel deserto”. Fa sponde per nessuno e passaggi agli avversari: lasciato solo più che mai.

(Dal 63′ IMMOBILE 6 – Conquista e trasforma da capitano il rigore. E sono 199 in Serie A)

FELIPE ANDERSON 4 – Assonnato e svogliato, come uno studente il lunedì mattina. Entra in classe e si mette a dormire, dimenticandosi di stoppare il pallone che gli consentirebbe di battere Carnesecchi. Il resto dei novanta minuti, se possibile, va anche peggio.

ALL. SARRI 5 – Calciomercato chiuso e vecchia Lazio, in tutti i sensi. I biancocelesti si sciolgono alla prima occasione e lui non riesce a cambiare l’inerzia. Azzecca i cambi di Immobile e Pedro, ma ormai la partita è finita in archivio. E fa doppiamente male, perché la sconfitta arriva in uno scontro diretto che vale la Champions League.

Daniele Izzo
@danieleizzo94

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