Sviene a Roma per la fame, la storia e le parole di Cristina Mezzaroma

LOTITO LAVORO – La storia del giorno è quella di un uomo che sviene per la fame in cerca di lavoro e trova una seconda occasione grazie a Cristina Mezzaroma e al presidente della Lazio, Claudio Lotito.

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Le prime parole del protagonista dopo aver ottenuto il lavoro

AGGIORNAMENTO 9 OTTOBRE – L’edizione odierna del Messaggero afferma come l’uomo di 60 anni svenuto in cerca di lavoro, voglia continuare a mantenere l’anonimato per tutelare la compagna e il figlio di 12 anni. Queste le parole del soprannominato Mario al quotidiano in edicola oggi: “A sessant’anni chi ti dà più un lavoro? Ora sto preparando i documenti da consegnare per il nuovo impiego, mi invieranno la divisa a casa. Sono felicissimo, senza l’aiuto di Claudio Lotito e Cristina Mezzaroma la mia famiglia ed io non avremmo avuto un futuro. Anzi, un presente”.

Roma, sviene per la fame ma Lotito gli propone un lavoro

L’edizione odierna de Il Messaggero ci racconta la storia di Mario (nome di fantasia), uomo che a 60 anni ha perso il lavoro e fatica ad arrivare a fine mese. Questa storia ci racconta di una persona disposta a tutto per trovare un’occupazione e sfamare la famiglia, tanto da svenire per le vie della Capitale. Da giorni non mangia, con gli ultimi risparmi si preoccupa della compagna e del figlio di 12 anni.

Mario sviene per la fame nel quartiere benestante di Roma Prati, dopo aver sperato invano che qualche porta alla quale ha bussato si aprisse. Viene soccorso dalla Polizia di Roma Capitale, che dopo aver saputo la sua storia ha avviato subito una raccolta alimentare per aiutarlo. Dopo poco ecco la svolta: la dottoressa Cristina Mezzaroma, presidente della Fondazione S.S. Lazio 1900 e moglie del presidente Lotito, decide di contattarlo, insieme al marito, per offrirgli un lavoro. 

Come riporta il quotidiano, oggi 8 ottobre 2024 Mario ha in programma il suo colloquio, la sua seconda occasione. Queste le parole del protagonista di questa curiosa storia: “Farei di tutto per avere un lavoro, anche cambiare squadra ovviamente, perché io tifo Juve”. 

Le parole di Cristina Mezzaroma sulla storia di Mario

Cosi Cristina Mezzaroma a Radio Laziale

“A Roma in una metropoli, città famosa in tutto il mondo, una persona sviene perché non mangia e perché anche comprarsi un panino toglie soldi alla propria famiglia. C’è chi sviene per la fame e chi invece va dal dietologo, questa è un’altra riflessione che ho fatto e che mi ha fatto stringere lo stomaco. Non mi ricordo se era sabato o domenica quando è successo, ma questa cosa mi era rimasta nel cervello. Ieri vado al lavoro, prendo i giornali e vedo che il Messaggero riprende la notizia però guardandola sotto un altro punto di vista. Impulsivamente, chiamo il centralino de Il Messaggero e chiedo se potevo avere un contatto e mi mettono in comunicazione con la redazione della cronaca di Roma, rinnovo la richiesta di avere il numero e noto un po’ di titubanza. Non mi ero presentata, l’ho fatto e ho aggiunto la Lazio e la cosa ha acquistato credibilità. Il signore mi contatta e mi dà il numero di “Mario”. Avevo attivato persone facenti parte della Lazio e dell’attività di mio marito dicendo “Aiutiamo questa persona”. Ho girato il numero di “Mario” alle persone deputate e poi mi hanno fatto sapere che si sarebbero incontrati oggi alle 11. Alle 11 mi chiama il collaboratore di una società di mio marito e mi dice “è stato fatto il contratto”. Lavorerà come holden di mio marito, gli verranno consegnate le divise e ora “Mario” giocherà la sua partita. Non credo di aver fatto una cosa enorme, ma una cosa normale che tante persone fanno tutti i giorni. Ha avuto un eco per la Lazio, perché era la Lazio che si era interessata. Ho beceramente usato il nome e la proprietà di mio marito per arrivare a ottenere questa cosa”.

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