CONFERENZE STAMPA
Baroni in conferenza: “Complimenti ai ragazzi, vittoria di personalità”
BARONI CONFERENZA LAZIO PORTO – La Lazio si impone all’Olimpico per 2-1 sui portoghesi del Porto. Il tecnico biancoceleste Marco Baroni ha analizzato in conferenza stampa i punti salienti della vittoria dei suoi ragazzi.
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Lazio – Porto, la conferenza post di Marco Baroni
Marco Baroni analizza così il risultato di Lazio – Porto in conferenza stampa: “Devo fare ancora i complimenti alla squadra, quando arrivano partite così conta molto come ci arrivi e il percorso che hai fatto. Oggi ho chiesto una partita di personalità e di gioia, avevamo bisogno di questo e credetemi abbiamo giocato contro un grande avversario, che ha qualità e verticalità, sono sempre pungenti nell’andare in verticale. Complimenti ai ragazzi e all’ambiente, alla fine c’era un clima bellissimo”.
Sui tanti gol segnati da una Lazio che non muore mai
“Ci crede sempre, lo dobbiamo a noi stessi e lo dobbiamo alla gente. Bisogna giocare per vincere le partite, io so benissimo che arriveranno momenti difficili ma se hai creato un’identità forte queste difficoltà le superi. Leggevo che dal 2018 il City non perdeva tre partite consecutive, capita alle grandi squadre ma dipende dalla mentalità che crei. Difficilmente io inserirò un difensore per portare a casa un risultato, non sarei coerente con la proposta che presentiamo in allenamento e non sarei credibile”.
Sui suoi primi cinque mesi alla guida della Lazio
“Mi scrivo qualcosa tra primo e secondo tempo, poi parlo con i collaboratori e cerchiamo di vedere le cose che non stanno funzionando per capire come migliorare. Mi sono scritto perché c’era Nuno che è un ragazzo molto sensibile, le risento anche le conferenze perché la comunicazione fa parte del nostro lavoro, sia con i giornalisti che con la squadra. Io sono dentro a questa avventura con tutto, fa parte del mio carattere. Ho avuto la chance più bella della mia vita, ho dormito due mesi a Formello, ho preso casa da poco ma spesso rimango a Formello. Voglio dare tutto me stesso, quando dicevo che questa squadra non mi fa dormire la notte perché mi stimola, poi dormo poco ma dormo. Vedo la partecipazione che ho chiesto, la proposta che abbiamo presentato dal primo giorno parlando del calcio che volevamo fare, la squadra ci crede e dobbiamo andare forte”.
Su Castrovilli e Patric
“Su Castrovilli c’è un comunicato, lo perderemo per qualche settimana. Patric credo che ha un’infiammazione ma sono molto fiducioso per la sua presenza a Monza. Quando sono rientrato negli spogliatoi la prima cosa che ho detto allo staff che per me è la seconda squadra è che c’è da lavorare perché abbiamo poco tempo per recuperare tutti, dobbiamo recuperare la fatica e lavorare sul recupero.
Sulla gestione del gruppo
“L’allenatore lavora tanto e gioisce poco, siamo alla sesta gara in diciannove giorni, ho poco tempo ma mi fa piacere veder gioire i ragazzi. Li lascio fare perché sono dei professionisti, sanno come comportarsi e sanno come gestirsi. Parlo tanto di equilibrio perché portare l’equilibrio nello spogliatoio è una mia responsabilità”.
Sui risultati della Lazio
“Mi fa piacere vedere questi risultati, ma devo ringraziare la squadra. Non dovevamo aspettare questa partita per capire che siamo una grande squadra, i primi venti minuti di Torino con la Juve sono da grandissima squadra. Poi con l’espulsione è cambiato tutto, ma sono convinto che in parità numerica sarebbe stata un’altra partita e anche nelle difficoltà siamo stati benissimo in partita”.
Sul cambio modulo e il 4-3-3
“Noi lavoriamo per il 4-2-3-1 ma come vi ho sempre detto l’intelaiatura con il doppio esterno e la punta non sarà mai toccata. Noi possiamo lavorare con un vertice alto o un vertice basso. Sui cambi si mi sono incazzato, sono attimi che fanno la differenza. Tchaouna ha fatto una grande partita ma ci hanno pizzicato un paio di volte lì sulla sinistra, purtroppo non posso chiamare timeout e ho dovuto aspettare per fare i cambi. Sicuramente dopo il cambio e l’ingresso di Rovella ci ha dato equilibrio, erano anche calate le risorse e per questo servivano i cambi”.
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