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CRONACA DI ROMA

Papa Francesco interrompe l’omelia durante il Giubileo delle Forze Armate

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Papa Francesco

Papa Francesco è stato costretto a interrompere l’omelia della messa per il Giubileo delle Forze Armate: era stato lui stesso a spingere per poter essere presente, nonostante la bronchite che lo aveva colpito nei giorni scorsi. Una volta iniziato a leggere l’omelia, tuttavia, il Pontefice ha dovuto interromperla, per affidarla a un suo collaboratore. Cosa è successo?

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Roma , malore per il Pontefice durante l’omelia : cosa è successo a Papa Francesco

Durante la messa per il Giubileo della Forze Armate, di Polizia e di sicurezza, Papa Francesco è stato costretto a interrompere la lettura dell’omelia a causa di problemi respiratori.

“Adesso mi scuso, chiedo a un collaboratore “di continuare nella lettura per difficoltà di respiro” ha detto.

I militari presenti in Piazza San Pietro hanno accolto l’annuncio del Papa con un grande applauso di incoraggiamento e vicinanza.

Il messaggio del Papa

“I cappellani militari non servono – come a volte è tristemente successo nella storia – a benedire perverse azioni di guerra.
Essi sono in mezzo a voi come presenza di Cristo, che vuole accompagnarvi, offrirvi ascolto e vicinanza, incoraggiarvi a prendere il largo e sostenervi nella missione che portate avanti ogni giorno. Come sostegno morale e spirituale, essi fanno la strada con voi, aiutandovi a svolgere i vostri incarichi alla luce del Vangelo e al servizio del bene.
Il vostro essere presenti nelle nostre città e nei nostri quartieri, il vostro stare sempre dalla parte della legalità e dalla parte dei più deboli, diventa per tutti noi un insegnamento: ci insegna che il bene può vincere nonostante tutto, ci insegna che la giustizia, la lealtà e la passione civile sono ancora oggi valori necessari, ci insegna che possiamo creare un mondo più umano, più giusto e più fraterno, nonostante le forze contrarie del male”.

“Anche a voi il Signore chiede di fare come Lui: vedere, salire, sedersi. Vedere, perché siete chiamati ad avere uno sguardo attento, che sa cogliere le minacce al bene comune, i pericoli che incombono sulla vita dei cittadini, i rischi ambientali, sociali e politici cui siamo esposti. Salire, perché le vostre divise, la disciplina che vi ha forgiato, il coraggio che vi contraddistingue, il giuramento che avete fatto, sono tutte cose che vi ricordano quanto sia importante non soltanto vedere il male per denunciarlo, ma anche salire sulla barca in tempesta e impegnarsi perché non faccia naufragio, con una missione al servizio del bene, della libertà, e della giustizia. E infine sedervi, perché il vostro essere presenti nelle nostre città e nei nostri quartieri, il vostro stare sempre dalla parte della legalità e dalla parte dei più deboli, diventa per tutti noi un insegnamento.
Vigilare contro la tentazione di coltivare uno spirito di guerra. Vorrei esortarvi a non perdere di vista il fine del vostro servizio e delle vostre azioni: promuovere la vita, salvare la vita, difendere la vita sempre. Vi chiedo per favore di vigilare: vigilare contro la tentazione di coltivare uno spirito di guerra; vigilare per non essere sedotti dal mito della forza e dal rumore delle armi; vigilare per non essere mai contaminati dal veleno della propaganda dell’odio, che divide il mondo in amici da difendere e nemici da combattere”, scrive il Papa nell’omelia letta da un collaboratore. “Siate invece testimoni coraggiosi dell’amore di Dio Padre, che ci vuole fratelli tutti. E, insieme, camminiamo per costruire una nuova era di pace, di giustizia e di fraternità”.

Un bel messaggio di Papa Francesco, letto dal collaboratore del Pontefice. A noi non resta che augurargli una pronta guarigione, aggiornando i nostri lettori sulle condizioni del Ministro di Dio sulla Terra.

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