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VERSO IL DERBY – Reja: “Uomini derby? Klose e Totti. Con 2-3 top player la Lazio diventa grande”
L’ex allenatore biancoceleste parla del match di stasera ma affronta il mondo Lazio a 360 gradi…
NOTIZIE SS LAZIO – E non potevano mancare le parole dellex tecnico della Lazio Edy Reja, intervistato ai microfoni di Radio Manà Sport durante la trasmissione ‘La Lazio siamo noi‘, nella giornata del derby. «Il derby vale più dei tre punti in classifica, l’ho vissuto personalmente prima perdendolo e poi vincendolo due volte consecutivamente. Petkovic nella gara d’andata è partito con il piede giusto, può continuare la striscia positiva affidandosi all’uomo derby che per fortuna è tornato a disposizione, Miro Klose. Dall’altra parte è Totti che può determinare la stracittadina, la sente e la vive in modo particolare».
STAGIONE BIANCOCELESTE – «Alla Lazio basta poco per restare ad alti livelli e diventare veramente grande. Due, massimo tre top player, senza vendere nessuno, soprattutto Hernanes, fulcro del progetto del quale non ho dubbi Lotito non si priverà mai. Il traguardo del terzo posto? E’ l’obiettivo principale, che ho sfiorato per due stagioni per colpa di sfortuna ed imprevisti. Nello scorso campionato mi sono venuti a mancare gli uomini decisivi nei momenti cruciali, in più a gennaio son andati via cinque giocatori ed è arrivato all’ultimo minuto solo Candreva, che ho chiesto espressamente a Lotito. Avrei desiderato almeno un acquisto importante, con quello la Lazio quest’anno avrebbe disputato la Champions League»
ZARATE E LE SCELTE DEI SUOI ANNI«Zarate? La situazione in cui si trova è dipesa e dipende solo da lui. Ha avuto mille opportunità, rispondendo con sufficienza e presunzione. Il pubblico laziale mi fischiava ad ogni sua sostituzione, ora forse hanno compreso quale e soprattutto dove è il problema. Ad inizio anno avevo puntato su quattro attaccanti, Klose, Cisse, Floccari e Rocchi. Era normale che Zarate venisse sacrificato perchè gli altri mi davano più garanzie. Rocchi non voleva lasciare la Lazio, Kozak l’avrei fatto andare a giocare con continuità. Floccari non l’avrei mai dato al Parma, Cissè con grande correttezza venne da me e dalla squadra a dirci che la serie A non faceva per lui, chiedendoci di lasciarlo partire. Peccato, il più grande rammarico è non averli avuti tutti a disposizione dall’inizio alla fine». In conclusione, un pensiero rivolto al futuro: “Un ritorno alla lazio? Io ho già dato, non sono più un ragazzino. Se chiama la Roma? Non potrei non prenderla in considerazione…”
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