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IL CORRIERE DELLO SPORT. Klose: «Non temo i rivali più giovani»
Uno stralcio dell’articolo de Il Corriere dello Sport. L’attaccante biancoceleste si sente in forma e lo dimostra a suon di gol…
IL CORRIERE DELLO SPORT. Klose: «Non temo i rivali più giovani»
Uno stralcio dell’articolo de Il Corriere dello Sport. L’attaccante biancoceleste si sente in forma e lo dimostra a suon di gol…
(foto getty images)
BERLINO – L’occhio di falco di Paolo Tagliavento lo ha ulteriormente avvicinato ai 68 gol in nazionale di Gerd Muller. A Miroslav Klose ormai ne mancano soltanto sei per eguagliare il record antico del mitico bomber bavarese, ma solo perché l’altra sera a Gelsenkirchen al fischietto di Terni non è sfuggito l’intervento quasi impercettibile con la caviglia con cui il nuovo tedesco della Lazio ha rotto il ghiaccio per la Germania deviando nella porta austriaca una legnata dal limite di Ozil. « Certo che il gol è mio, altrimenti non avrei esultato », ha spiegato in tv. Per l’intera durata dell’incontro, prima sul tabellone dello stadio e poi durante la telecronaca, l’1-0 era stato assegnato a Ozil. Sicchè, alla fine, il turco-tedesco, andato poi a segno con una doppietta, risultava autore del suo primo tris per la Germania. […]
CARICA – […] « Sono in gran forma, fisicamente al massimo (‘top-fit’) ma sicuramente mi rendo conto che la rigenerazione dell’organismo umano a 33 anni non è più così rapido come a 25 », ha raccontato ieri al quotidiano Die Welt. Il tempo passa, ma lui dal marzo 2001 è sempre sulla breccia. Altri vip del pallone tedesco che sembravano intramontabili, tipo Michael Ballack, da un pezzo sono stati ngedati dalla Nazionale e vivacchiano tra le riserve in Bundesliga. « Non chiedetemi se ho una ricetta segreta. Per me dipende dalla mentalità, dalla mia testa. Io mi sono sempre concentrato sulle cose essenziali della vita, la mia è un’esistenza per il calcio ».
CONCORRENZA -[…] Quasi un’eccezione rispetto ai suoi parigrado nel Bayern pizzicati spesso a fare tardi in discoteca. « Io non ho mai evitato di misurarmi con i rivali, veri o presunti. La pressione è molto aumentata perché è in costante crescita il numero dei giovani di talento. Vedremo fino a quando potrò tenere in scacco i giovani – sorride ironicamente al suo intervistatore – Quando non saprò più essere all’altezza della concorrenza, vuol dire che smetterò». Il rompighiaccio di Gelsenkirchen riconosce che negli ultimi anni il calcio è diventato molto più veloce, anche più fisico. Tuttavia, per chi non l’avesse capito, gli altri non lo impressionano più di tanto: «Mi fate i nomi di Gomez, Goetze, Schurrle, ma io non temo nessuno. Prendo la vita come viene. L’importante è la salute. Rifletto sul futuro anno per anno, il prossimo traguardo con la Nazionale sono gli Europei».
POLONIA– Martedì prossimo, in amichevole, per la prima volta giocherà a Danzica, in Polonia. La sua patria fino a quando, a 18 anni, dopo essere andato a scuola in Germania, decise di prendere il passaporto tedesco. «Il polacco è sempre la mia lingua e farò l’interprete al resto della squadra. Non conosco Danzica, sarà un’emozione nuova. In Polonia ho uno zio e una zia che ho invitato alla partita».
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