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KLOSE: “LAZIO, andiamo in EUROPA. I cinque gol? Tra i momenti più belli della mia carriera”
Il centravanti biancoceleste ai media tedeschi: “Il mio credo è sempre stato quello di migliorarmi. Sono e rimango un giocatore di una squadra. Raggiungere un record è sempre una grande soddisfazione…
NOTIZIE SS LAZIO – L’intervista rilasciata da Miroslav Klose al portale tedesco DFB.de:
Cosa sarebbe accaduto in caso di permanenza sul campo? Dopo 68 minuti sei stato sostituito, avresti potuto segnare 6 o 7 gol.
“Non ne ho idea. Ho solo guardato la linea di fondo, c’era un attaccante, quindi sono uscito. Ero sicuro in quel momento di non aver nessun record per la testa”
Cinque reti sono un qualcosa di speciale anche per un recordman come Klose.
“Nella Lazio nessuno ma hai fatto nulla del genere. Pensavo di aver già fatto 5 gol con il Kaiserslautern, ma mi ero sbagliato, quindi questa è una novità anche per me. Cinque gol in una gara non è qualcosa di completamente nuovo, ma nel calcio italiano l’ultima cinquina è stata siglata 28 anni fa. E’ stato uno dei momenti più belli della mia carriera”.
Molti tifosi ricordano ancora la tripletta del giovane Klose contro l’Arabia Saudita nella Coppa del Mondo del 2002. Sono passati più di 10 anni, che attaccante sei rispetto a quel ragazzo?
“Devo credere che ho imparato molto in questi anni. Ho avuto allenatori eccellenti come Ottmar Hitzfeld, Felix Magath, Thomas Schaaf a Louis Van Gaal. Non importa dove sono andato a giocare, ho sempre cercato di adattarmi al gruppo. Quando passai dal Kaiserslautern al Werder Brema nel 2004 ero un combattente, un attaccante rapido e ottimo colpitore di testa. Al Werder ho imparato l’arte del passaggio, il pressing, così come pretendeva Schaaf. Poi al Bayern ho imparato molto l’aspetto di gioco di squadra. Oggi il colpo di testa non è il mio attributo più importante. Tecnicamente ho cercato di evolvere sempre di più nel gioco di piede. Oggi un attaccante forte si distingue per la capacità di passaggi rapidi, che ho appreso negli anni”.
E’ questo tuo desiderio di continuare a imparare, forse, la tua caratteristica più importante?
“Se pensi di essere in grado di fare qualsiasi cosa, allora quello è il momento in cui la tua carriera volge verso il basso. Il mio credo è sempre stato quello di migliorarmi, di lavorare per fare di più ed è quello che poi provo a fare in ogni allenamento”.
Oggi ti puoi definire un rapinatore d’area, così come eri all’inizio della tua carriera?
“No io sono e rimango un giocatore di una squadra. Molti mi hanno consigiliato di essere più egoista, ma io non sono fatto così. Segnare e contribuire alla vittoria della squadra è bellissimo, ma far segnare un compagno lo è altrettanto”.
Il 9 giugno compirai 35 anni. L’età è solo un numero?
“Non recupero più come quando avevo 22 o 23 anni, ma per il resto sono molto soddisfatto della mia condizione fisica. Sono rimasto fuori a lungo a causa di un infortunio al legamento, ma ora sono rientrato in buona forma, diciamo che sono intorno al 90% delle mie possibilità”.
Grazie a te e all’ultima netta vittoria, la Lazio ha maggiori speranze di centrare la qualificazione in Europa?
“Tutto è possibile, contro l’Inter sarà una partita difficile: se vincessimo, le probabilità sarebbero buone. Come nel corso di questa stagione, dobbiamo essere bravi a presentarci come un gruppo unito e sfruttare le nostre occasioni. Tre punti ci separano dal quinto posto e dai nostri rivali cittadini della Roma: è tutto lì il discorso”.
Parliamo di nuovo di obiettivi e record. Il prossimo anno potresti superare Ronaldo nella classifica dei migliori marcatori nella storia della Coppa del Mondo. Inoltre, sei a un passo dal sopravanzare Gerd Muller e diventare il miglior marcatore nella storia della nazionale tedesca.
“Raggiungere un record è sempre una grande soddisfazione. Ma per raggiungere un obiettivo, serve innanzitutto il lavoro di tutta la squadra. E per me è sempre più importante conquistare un successo di squadra”.
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