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IL CORRIERE DELLO SPORT. Lazio, con due assi così tutto è possibile
Uno stralcio dell’articolo de Il Corriere dello Sport: ‘La forza dei biancocelesti’ di Stefano Agresti…
Il Corriere dello Sport – Lazio, con due assi così tutto è possibile
Uno stralcio dell’articolo de Il Corriere dello Sport: ‘La forza dei biancocelesti’ di Stefano Agresti…
(foto Getty Images)
Si è fatto attendere, ma ci ha subito divertito: la prima impressione è che valesse la pena aspettarlo, il nostro amato campionato. A scaldarci, in appena quarantacinque minuti, hanno pensato gli attaccanti che avevamo annunciato come protagonisti della prima partita: il re Ibrahimovic e il genio Cassano, l’implacabile Klose e la bestia – l’appropriata definizione è di Reja -Cisse. Hanno segnato subito tutt’e quattro ed entusiasmante è stato anche l’andamento della sfida, almeno nel primo tempo: micidiale uno- due della Lazio nel tempio di San Siro, in faccia ai campioni d’Italia; doppia replica del Milan, con una reazione da grande squadra qual è.
[…] Va detto che, al di là delle emozioni, il primo responso del campo è differente per il Milan e per la Lazio, perché diverso era il punto di partenza ( i campioni d’Italia contro la quinta classificata dello scorso campionato) e diversa l’affidabilità degli schemi ( i rossoneri avevano in campo una sola novità, Aquilani, contro le cinque dei biancocelesti). Per di più si giocava a San Siro. Sommati tutti questi motivi, la Lazio esce dal campo con un sorriso largo così, nonostante l’atteggiamento un po’ troppo rinunciatario avuto nel secondo tempo e qualche disattenzione difensiva […]
Klose e Cisse, i più attesi, sono stati gli uomini che hanno indirizzato la partita, marchiandola con due gol immediati […] dal momento del loro arrivo, con due elementi così là davanti la Lazio ha l’esperienza e la personalità per fronteggiare con successo qualsiasi avversario. Si tratta di campioni di statura internazionale, sui quali era lecito avere una sola perplessità, legata alle motivazioni: a quell’età, esisteva un piccolo rischio che venissero a Roma un po’ svuotati. Una volta appurato che il loro furore agonistico è rimasto identico a quando li apprezzavamo in giro per l’Europa e per il mondo, non avevamo alcun dubbio che avrebbero conquistato in fretta anche l’Italia.
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