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SCALONI: “Derby? Mi dispiace non essere in campo ma farò di tutto per essere all’Olimpico”

L’ex biancoceleste commenta anche le voci che accostano Denis alla Lazio: “Lui non mi ha confermato nulla a riguardo ma penso che sarà difficile”…

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LAZIO SIENA 2 Scaloni

NOTIZIE SS LAZIO – Lionel Scaloni ha salutato la Lazio e i suoi compagni biancocelesti a gennaio per trovare maggiore continuità con la maglia dell’Atalanta. Ma una parte del suo cuore è rimasto a Roma e continua a seguire con attenzione e affetto le sorti dei suoi ex compagni. E in una lunga intervista a ‘lalaziosiamonoi.it‘ parla della sua esperienza a Bergamo, della storica stracittadina in finale di Coppa Italia e dei suoi progetti per il futuro.

L’Atalanta ha raggiunto la salvezza, nonostante l’ennesima penalizzazione. Siete già proiettati per la prossima stagione?
“Siamo contenti perché non era facile e le squadre che ci seguivano in classifica erano importanti e spingevano per recuperare, quindi siamo contenti perché abbiamo raggiunto la salvezza con qualche giornata d’anticipo. Speriamo che l’anno prossimo si possa fare ancora meglio”.

A Bergamo hai trovato una nutrita colonia argentina. Denis, Moralez, Parra: sei ancora tu il re dell’asado (piatto sudamericano a base di carne, ndr)?
“No, non più, ora lo cucina Denis. Purtroppo non abbiamo avuto ancora la possibilità di farlo spesso, non è ancora arrivato il bel tempo. E’ capitato solo una volta, e Denis lo ha fatto benissimo, è veramente un piacere”.

Magari la prossima stagione Denis potrà cucinare l’asado dalle parti di Formello…
Non so, lui non mi ha confermato nulla a riguardo. Non so se sarà vero o meno, per l’Atalanta è un giocatore importante. Sarà difficile perché parliamo di un grande giocatore….”

Domenica la Lazio affronta il Cagliari, poi ci sarà il derby di Coppa Italia, la finale delle finali. Come deve affrontare la Lazio questa lunga vigilia?
Il miglior modo per arrivare al derby è con l’Europa League in tasca, conquistata tramite il campionato, per poi andare a vincere la finale. E’ sempre meglio arrivarci vincendo contro il Cagliari, per dimostrare ancor di più che la Lazio può vincere il derby”.

Hai cinguettato la tua presenza sugli spalti il 26 maggio, pensi che ti possa assalire la tentazione di entrare in campo con i tuoi ex compagni?
Sarà una partita storica per coloro che avranno la possibilità di giocarla. Mi dispiace non poter stare in campo, quelli che ci saranno daranno il massimo che si può dare in una partita del genere. Farò il massimo per andare a vedere la partita sugli spalti, ruberò un biglietto da qualche compagno (ride, ndr)”

Esiste il rischio che l’esito della partita possa sovrastimare o sottostimare il lavoro di Petkovic a seconda del risultato?
Non bisogna pensare in negativo perché non porta a buone cose. Sicuramente bisogna pensare che si vince la coppa, perché se non si entra in Europa e non si batte la Roma diventa una stagione strana. Io sono andato via a fine gennaio e la Lazio era terza con 43 punti, se qualcuno mi avesse detto che la Lazio sarebbe arrivata a questo punto quasi fuori dall’Europa League non ci avrei creduto. Purtroppo è stato così, non è stata una stagione facile così come gli ultimi anni, con il problema degli infortuni che non aiutano. Pensiamo positivo per arrivare in Europa attraverso il campionato e vincere la coppa”.

Ironia della sorte, non appena hai lasciato la Lazio, diversi infortuni hanno lasciato sguarnite le fasce. Scaloni poteva essere utile alla causa…
“Si dice sempre questo quando uno prende un’altra strada. Io l’ho presa perché ho visto che sportivamente parlando non contavo quanto pensavo di contare, non ho nessun problema perché è una questione di calcio. Quando l’Atalanta mi ha chiesto di venire qua e mi offriva un altro anno di contratto, il bilancio è stato nettamente a favore loro. Se la Lazio mi avesse detto che avrei potuto giocato sarei sicuramente rimasto. La realtà è che in quel momento io ero la terza o la quarta scelta e purtroppo è successo questo e non si può guardare indietro. Se fossi rimasto staremmo parlando di perché non sono venuto all’Atalanta. Mi dispiace perché la Lazio stava facendo benissimo, senza infortuni poteva arrivare in una posizione differente”.

Cosa ti manca di più della Lazio?
“Io lì ero come a casa mia, non c’è una sola cosa che mi manca. Adesso sto ancora conoscendo la gente qui all’Atalanta, mi piace parlare con tutti. La differenza è grande perché a Roma stavo a casa mia, in famiglia, immerso nella città. E’ stato importante venire in un’altra città, molto più piccola, dove è tutto nuovo”.

Il tuo amico Cristian Brocchi è stato costretto ad appendere gli scarpini al chiodo dopo l’ennesimo infortunio. La sua carriera meritava un epilogo più glorioso?
“Io ho parlato con lui, ho speso qualche parola anche attraverso il mio profilo Twitter. Stiamo parlando, al di là del giocatore, di una persona che ho sempre stimato tanto. Un rapporto speciale tra di noi, mi dispiace perché so quanto gli piace il calcio e quanto tiene alla Lazio e non meritava di finire così la sua carriera che sarà altrettanto gloriosa anche come allenatore. Purtroppo non ha finito in campo come lui voleva, ma alla fine sta del cuore di tutta la gente laziale che domenica gli ha riservato uno splendido omaggio”.

Anche tu in diverse interviste hai dichiarato di voler lavorare con i ragazzi…
La mia idea è di allenare i giovani, perché ancora non sono convinto delle cose che succedono a livello di prime squadre. Ogni giorno sono più convinto di poter guidare i ragazzi ed allenare nel settore giovanile. Sto facendo il corso, il primo l’ho fatto e ora mi manca il secondo per poi  iniziare la carriera quando smetto di giocare. Penso però di stare in campo ancora qualche anno se ci sarà la possibilità”

Un futuro in panchina, magari alla Lazio…
Sì, io sono sempre andato accordo con la gente laziale, con il presidente, con Tare. Sono rimasto in contatto con tutti, abbiamo un rapporto buono e se ci sarà la possibilità vedremo. Finchè stai ancora giocando non puoi pensare a questo, ma sicuramente l’idea ci sta e vediamo quando finisco cosa succederà…”

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