Un DERBY a rischio FLOP. Caro prezzi e paura di scontri

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Del derby tra Roma e Lazio in finale di Coppa Italia si è parlato molto, forse troppo, creando allarme e paura ingiustificati per una partita che dovrebbe essere una festa per il calcio romano. Leggiamo da Repubblica.it che l’organizzazione del match ha dovuto superare l’ostacolo dell’orario e della data, oltre che quello del ricorso da parte del Codacons, senza dimenticare il voto per le elezioni amministrative. Il timore di incidenti e il caro biglietti (venduti solo 36mila tagliandi sui 63mila disponibili) rischiano di tenere lontani molti tifosi dall’Olimpico. La vendita libera per chi non è “fidelizzato” resta un’ipotesi, si deciderà martedì: la questura è contraria, per evitare scontri tra tifoserie, Roma, Lazio e Lega sono d’accordo. Si gioca alle 18, con misure di sicurezza eccezionali gestite dal responsabile del piano Roberto Massucci, vice responsabile Osservatorio, che aveva già organizzato la finale di Champions all’Olimpico: non preoccupano gli incidenti all’Olimpico, ma nella zona della Farnesina e dei ponti sul Tevere prima e dopo il match, soprattutto per quanto riguarda i festeggiamenti di una delle due formazioni (che probabilmente rimarrà all’interno dello stadio per celebrare la vittoria con i propri tifosi). La Lega si era mossa per tempo e aveva preparato uno spazio famiglie in Tevere, torneo di tennis doppio misto fra romanisti e laziali in occasione degli Internazionali, intervista “televisiva “doppia, interviste a due voci sui quotidiani, ma la “tribuna famiglie” (con 3646 posti) è stata fatta saltare dalla questura che ha destinato la Tevere solo ai laziali. In settimana ci saranno gli incontri delle due delegazioni dal presidente Napolitano e da Papa Francesco. Si attende di sapere il nome della star che canterà l’inno di Mameli (lo scorso anno, Arisa fu fischiata), si prevede contestazione per il sudcoreano Psy. La finale sarà trasmessa in mezzo mondo: siamo pronti a fare un’altra pessima figura?