Lazio alle stelle

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – La questione si risolve in un paio di minuti nel secondo me in favore della squadra semplicemente più “normale” e ordinata. La Roma non è stata solo orrenda e disperata, vittima della presunzione in cui ha vagato per mesi – attacca  La repubblica -, la presunzione di pensare di potersi permettere di non avere un gioco. La Coppa Italia, di fatto, l’ha decisa Candreva con una sua accelerazione che ha permesso a  Lulic di diventare l’eroe di giornata. E poi si mette anche Marchetti che un minuto dopo compie un miracolo e spiega a tutti per quale motivo lo voglia mezza Europa. La soddisfazione biancoceleste è tangibile: questa era una finale storica, un derby storico. E dati sorrisi biancocelesti si passa alle lacrime giallorosse. Ma le uniche che meritano rispetto e considerazioni sono quelle dei tifosi non quelle dei giocatori.  Mentre l’entusiasmo laziale guariva d’incanto le ferite del brutto finale di campionato, dall’altra parte si consumava un dramma quasi annunciato. Ieri non ha perso solo la squadra Roma, ha perso un gruppo in giacca e cravatta che ha concluso la stagione sprofondando all’inferno. . Lotito è un presidente, discutibile, non incline a spendere, ma è un presidente. Pallotta è il personaggio lontano di un film mai girato. Ora a rivoluzione in casa giallorossa è inevitabile.  La partita è stata in fondo la risposta a un banale postulato: a pallone vince chi applica le proprie qualità perché le conosce. Ieri la Lazio ha usato quel che aveva e le è bastato. La Roma ha mostrato il lato più perverso della sua natura: non saper giocare a calcio.