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Della Rocca: «Questa finale l’ha vinta Roma»

IL CORRIERE DELLO SPORT (F. M. Splendore) Il questore aggiunge: « Prefettura, Questura, Osservatorio, Lega, Coni, i due club, ognuno ha recitato la sua parte»…

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RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – La Capitale ha superato l’esame di maturità a cui era attesa da tutti. La finale derby di Coppa Italia è stata una festa in campo e fuori. Dopo una lunga mediazione il risultato è stato una serata di cui ogni romano deve andare orgoglioso. Il questore Fulvio Della Rocca, intervistato dal Corriere dello sport, racconta soddisfatto quello che è accaduto: ««C’era un duplice fronte da curare: dare un messaggio di serenità, di tranquillità a fronte di una partita che metteva al cospetto le due squadre della città per un trofeo. Dall’altra c’era l’immagine di Roma da tutelare e valorizzare davanti al mondo, perché la partita era trasmessa ovunque. L’accesso allo stadio è stato perfetto, le cose accadute dopo sono, direi, fisiologiche. E controllate e risolte con grande professionalità». Orgoglioso aggiunge: «Anche quello della sicurezza in certe circostanze diventa un gioco di squadra. E in questa circostanza serviva: Prefettura, Questura, Osservatorio, Lega, Coni, i due club, ognuno ha recitato la sua parte». Una “scommessa” vinta ma rimane il rimorso di non aver potuto far disputare la partita di sera: «Cosa serve per poter pensare di rigiocare un derby di sera? Sicuramente la gente deve maturare e lo deve fare anche pensando che una giornata come quella di domenica, alla fine, ha restituito il giusto sapore ad una delle sfide più belle del nostro calcio, fatta di sani sfottò, di battute esilaranti. Poi, per me, si dovrebbe poter giocare a qualsiasi ora, come avviene in altri Paese. Io dico che la strada indicata dal prefetto Manganelli quando da capo della Polizia fu costretto ad occuparsi di calcio in prima persona, dopo i fatti di Catania, vada seguita e darà frutti». Dal canto suo promette massima severità per chi sbaglia e lo dimostra con i 7 DASPO che ha comminato: «Perché ritengo che chi sbaglia debba pagare. E nel fatto specifico se chi sbaglia prova a portare alla partita certe asce, certe lance, prima di tornare dentro un impianto sportivo è bene che rifletta e molto: per capire l’errore che stava commettendo»

 

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