ESCLUSIVE
BERNI: “Si può dire a gran voce: domenica è stato raggiunto un traguardo storico. L’Olimpico sembrava un’unica grande curva”
ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU. L’ex biancoceleste aggiunge: “Le parole di Totti? Non c’ho perso nemmeno tempo. Futuro? Alla Lazio tornerei di corsa e con Petkovic si può aprire un ciclo vincente”…
(getty images)
ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – La carta d’identità dice Firenze, ma il cuore recita tutt’altro: Tommaso Berni può essere considerato a tutti gli effetti un tifoso “acquisito” della Lazio, nonostante la sua fede primaria sia sempre viola. I sei anni passati a Roma (inframezzati dalla parentesi alla Salernitana) hanno tinteggiato il cuore del portiere toscano interamente di biancoceleste. E da buon “sostenitore” laziale non poteva perdersi l’appuntamento del secolo: il derby in finale di Coppa Italia di domenica. “Una partita bellissima, meravigliosa…un’emozione che un giorno vorrei vivere ma penso che sia difficile da rivivere, sia da giocatore che da tifoso – esordisce BERNI in esclusiva a Lazionews.eu -. E’ stata una gioia veramente grande: festeggiare lì con i miei ex compagni e miei amici di Roma è stata veramente una felicità fantastica. E’ stato raggiunto un traguardo realmente storico…si può dire a grande voce!”. Come Pinzi, anche l’ex biancoceleste era presente allo stadio Olimpico: “Ho visto la partita in Tribuna Tevere bassa, non so se in Curva Nord c’era la medesima atmosfera ma è stato bellissimo. Sembrava davvero che non ci fossero divisioni: eravamo un’unica grande curva”. Dopo il triplice fischio di inizio, la festa: “La sera sono stato con i miei ex compagni e abbiamo cenato insieme. Ho avuto la fortuna che, in mezzo a quella bolgia, mi hanno visto e sono venuti a festeggiare con la Coppa. E’ stata un’emozione bellissima festeggiare insieme a loro”.
Come Eriksson, così Petkovic: un paragone che pùò reggere l’impatto visto il piazzamento finale alla sua prima stagione italiana (settimo posto) e la conquista della Coppa Italia, oltre che aver mostrato un calcio spumeggiante nei primi sei mesi, salvo poi accusare un evidente calo: “Posso dire che da giocatore avversario nel girone d’andata la Lazio ha stupito non solo in Italia ma anche in Europa, giocando un gran calcio. Ha dei campioni ma parte del merito va sicuramente all’allenatore. Detto ciò, questo risultato meraviglioso che resterà per sempre nella storia (Berni ci tiene a sottolinearlo, ndr) è merito senz’altro dell’ottimo lavoro svolto da Petkovic. Continuare con lui è la scelta giusta: i giocatori importanti ci sono e con alcuni rinforzi si può fare bene. Quando si gioca su più fronti è necessario avere dei ricambi ma sono convinto che questa squadra possa aprire un ciclo vincente”. Inevitabile gettare uno sguardo sull’altra sponda del Tevere, dove la rabbia sembra non essere stata ancora smaltita: “Le parole di Totti? Ho visto i titoloni ma non le ho lette sinceramente…non c’ho perso tempo. Penso che ci sia poco da dire: è normale che ci sia delusione dall’altra parte”.
Conclusione dedicata a quello che fino a due anni fa è stato il suo popolo: “Godiamoci questo momento che durerà per tanto tempo e di continuare ad essere così stupendi ogni domenica perchè sono davvero una tifoseria meravigliosa. Loro sanno bene come far entusiasmare completamente una squadra e regalare delle emozioni uniche. Lo si è visto chiaramente domenica con due coreografie in Nord e in Tevere. Come si suol dire: le parole stanno a zero, contano i fatti”. Il suo futuro è ancora tutto da scoprire: il contratto con la Sampdoria scadrà domani e l’estremo difensore è alla ricerca di una nuova squadra. E chissà che la Lazio non possa pensare a lui come vice-Marchetti viste le voci che continuano a circolare su Bizzarri: “Futuro alla Lazio? Non c’è neanche bisogno di chiederlo: tornerei di corsa. Anche perchè a Roma ho lasciato tanti amici con i quali ho legato tanto e con cui ho vissuto dei momenti importanti. E’ inutile nascondere che sono molto legato al popolo laziale perchè mi hanno fatto sentire sempre importante e parte di loro. Non potrò mai dimenticarlo e quindi se potesse esserci in futuro anche una piccola chance la prenderò sicuramente in considerazione. La mia esperienza in biancoceleste poteva andar meglio però ho sempre cercato di prendere il meglio. A Roma mi sono sentito a casa e magari mi richiamassero di nuovo: verrei di corsa (ride, ndr)”.
D.G.
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