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Derby, scritte antisemite sui muri di Roma. Al lavoro 5 squadre speciali per rimuoverle
REPUBBLICA.IT – Frasi sui muri attorno all’Olimpico e nei quartieri Flaminio, Monteverde e Parioli. Alemanno: ‘Un atto gravissimo’…
REPUBBLICA.IT – Dopo l’Olimpico, Flaminio e Monteverde, anche il quartiere Parioli è stato offeso dalle scritte antisemite post derby di Coppa Italia. Come riporta Repubblica.it, le frasi “A morte gli ebrei”, “A noi la coppa, a voi la kippah” in vernice celeste sono state ritrovate questa mattina in via Luciani dai poliziotti del commissariato Villa Glori che hanno avvertito l’Ama. Già da lunedì scorso cinque speciali nuclei della Squadra decoro Ama (ognuno con due operatori dotati di idropulitrice) stanno provvedendo a rimuoverle in particolar modo nelle aree adiacenti lo Stadio Olimpico.
“Da circa una settimana i nostri operatori sono al lavoro per contrastare questi deprecabili atti di vandalismo che offendono in modo intollerabile la comunità ebraica e il decoro della nostra città – ha sottolineato ilPresidente di Ama Piergiorgio Benvenuti – Le operazioni vengono effettuate con la preziosissima collaborazione delle Forze di Polizia che segnalano la presenza delle scritte alle nostre strutture operative in modo da poter predisporre immediatamente gli interventi di rimozione. Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta il personale Ama per la costante opera di presidio contro il degrado e l’inciviltà”. Il sindaco Gianni Alemanno ha parlato di “un atto gravissimo, oltraggioso e offensivo nei confronti della comunità ebraica e della sua storia. Un gesto che sicuramente Roma e i suoi cittadini non meritano. Nell’esprimere, la più totale solidarietà alla Comunità ebraica romana, mi auguro che le forze dell’ordine, riescano ad individuare quanto prima gli autori di questi gesti insulsi e odiosi, che nulla hanno a che fare con la vera passione sportiva”. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha commentato: “Sui muri di Roma continuano a comparire messaggi ispirati all’odio razziale, alla discriminazione, all’antisemitismo. Quella comparsa oggi ai Parioli è l’ennesima ferita che offende non solo la comunità ebraica, a cui va la massima solidarietà dell’istituzione regionale, ma l’intera città. Credo che questo fenomeno non vada affatto sottovalutato, perché è sintomo di una malattia che evidentemente cova nella nostra società. E noi dobbiamo fare di tutto per stroncarla sul nascere, condannando con fermezza ogni sua manifestazione e, insieme, cercando di intervenire negli ambienti più permeabili, in particolare tra i giovani. A loro dobbiamo dedicarci con un fermo e paziente lavoro, incentrato sulla conoscenza e sul rispetto dei valori che sono a fondamento della nostra Repubblica e della nostra vita civile”.
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