CAGNI: “Reja se rimane lo deve fare con lo spirito giusto”

Intervistato da TMW, Gigi Cagni parla della situazione di Reja…

(foto Getty Images)

Nella stagione 2004/2005 Luigi Cagni visse un’esperienza molto simile a quella che sta vivendo ora Edy Reja: nel suo caso Cagni lasciò la panchina del Catanzaro, dando le dimissioni, dopo 4 mesi per problemi ambientali.
“Mi spiace per lui, giustamente non sono state accettate le dimissioni ma ci sono passato anch’io e posso dire che quando non reggi è dura andare via. Anche le mie dimissioni furono rifiutate ma io decisi di andare via lo stesso e sono andato via. Se uno rimane lo deve fare con lo spirito giusto, altrimenti diventa veramente dura; deve cercare di dare il massimo“. Reja non è l’unico allenatore in Italia la cui panchina traballa: “Siamo in un Paese dove il calcio è ormai la vita, quindi se non arrivano i risultati il primo a saltare è il mister. Questo fa la differenza tra un mister e un altro: come si regge alle pressioni“. Tra i più pericolanti sembra esserci Gasperini, allenatore dell’Inter: “Se dovesse essere esonerato sarebbe grave, vuol dire che il primo che ha sbagliato è chi ha scelto l’allenatore. Non si può giudicare un tecnico dopo tre partite“. Negli ultimi giorni è esploso a Firenze il caso Montolivo, che cosa ne pensa Cagni: “Non lo capisco, siamo in una civiltà fatta da domanda ed offerta, è possibile che queste due non si incontrino. Il problema è che non si può mettere fuori rosa un giocatore che merita di giocare, non si può precludere ad un giocatore di qualità di giocare. A meno che un giocatore non dica no perché non regge alle pressioni e non sopporta i fischi, ma anche qui non mi sembra corretto da parte sia del giocatore che dei tifosi”.

DANIELE GARGIULO