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CANIGIANI: “SUPERCOPPA a ROMA si può. Pochi abbonamenti? Dato che fa riflettere”
Il responsabile marketing biancoceleste: “Ora il problema è la ripartizione dell’incasso. L’aquila del 1983 sulle maglie? Ci stiamo lavorando…
NOTIZIE SS LAZIO – Il responsabile marketing della Lazio, Marco Canigiani, è intervenuto ai microfoni di Radio Radio. Ecco le sue parole:
26 maggio data importante anche per il marketing biancoceleste.
“Sicuramente una data che rimane impressa nella mente dei nostri tifosi. Quindi l’abbiamo voluta condividere con tutte le nostre aziende partner, facendo vedere delle immagini un po’ particolari. Certo che è una data che ha aperto nuovi scenari dal punto di vista commerciale, basta vedere le file che ci sono fuori dai nostri punti vendita ufficiali: è stata fatta ‘razzia’ di qualsiasi prodotto a marchio Lazio. La cosa bella è vedere il pubblico laziale che ha piacere a indossare i nostri prodotti e a ostentarli, cosa che nel DNA del laziale non era mai esistito”.
Brand biancoceleste in crescita.
“Assolutamente sì. Chiaro che i risultati di quest’anno hanno aiutato notevolmente questo aspetto, ma anche un lavoro di selezione commerciale favorisce. Quando si decide di puntare su un numero limitato di aziende, ma con un certo profilo, evidentemente il servizio e la visibilità tendono ad aumentare”.
E’ un po’ quello che pensa Lotito sullo sponsor.
“E’ una scelta condivisibile o meno, però tende a mantenere il più alto possibile la percezione del brand Lazio. Chi vuole avvicinarsi deve essere disponibile a un certo tipo di investimenti”.
Le novità della prossima stagione?
“Lanceremo a brevissimo una piattaforma che poi viaggerà su strumenti innovativi come la telefonia mobile. Si tratta di una piattaforma di esercenti commerciali che vorranno aderire a questo circuito, attraverso il quale i tifosi che potranno accumulare una serie di punti per poi entrare a far parte di un catalogo che permette di far parte di inziative, di avere premi speciali che consistono in qualcosa che non si può comprare e si può avere solo partecipando a questa iniziativa”.
Le tre maglie per la prossima stagione saranno quella classica biancoceleste, poi una gialla e una blu.
“Sì, poi ogni maglia avrà le sue particolarità e la coccarca ovviamente. La data precisa della presentazione ancora non l’abbiamo perché c’è stato un cambio in corsa dopo l’addio all’evento di piazza del Popolo. La presentazione sarà sicuramente prima della partenza per il ritiro. Abbiamo in mente qualcosa di veramente spettacolare”.
Duemila abbonamenti venduti. Un dato che fa riflettere.
“Sicuramente sì, il dato è strano. E’ vero anche che lunedì partirà la vendita libera e potrebbe esserci una impennata di vendite. Lo speriamo. Molti mi dicono che aspettano la fine del mese, quando arrivano le risorse economiche. Il dato degli abbonamenti Cucciolone è molto basso rispetto al passato. Ricordiamo che per questa modalità può essere acquistato liberamente, cioè non deve essere vincolato ad un adulto. Fatta però eccezione della tribuna Tevere Top. Negli altri settori si può comprare l’abbonamento a un euro, senza che ci sia l’acquisto di un adulto. Abbiamo paura che questa informazione non sia passata. Chi l’anno scorso lo ha acquistato possibile si sia dimenticato di questa cosa, i dati sono stranamente più bassi dell’anno passato. Visto che è praticamente gratuito, questo ci fa pensare che qualche informazione è circolata non correttamente”.
Ci si può sbilanciare sulla data della Supercoppa? Si giocherà il 18 agosto all’Olimpico di Roma?
“Ormai sbilanciarsi è difficile. Sembrerebbe l’unica data possibile in questo momento. Il 10 c’è il problema della tournèe in America, le nazionali e poi il 25 inizia il campionato. Sembra quindi l’unica data che può essere disponibile. Per la sede Roma sembrerebbe idonea anche perché sarebbe l’unico posto che può attingere ai due bacini delle tifoserie, quindi garantire uno spettacolo e una scenografia degna di una finale importante”.
La Juve è d’accordo sulla Supercoppa a Roma?
“In questo sono testimone diretto. Ero con il presidente all’assemblea di Lega subito dopo la finale di Coppa Italia in cui la Juve mostrava resistenze rispetto all’ipotesi Pechino. E da subito il presidente, capendo le esigenze dei bianconeri, si è reso disponibile a soluzioni alternative, a patto che la Lazio non subisse un danno economico e non solo. La nostra preferenza era l’estero, per vari motivi, però c’era tra queste l’ipotesi Roma come ultima spiaggia. E da questo punto di vista la Juve non aveva posto grandi resistenze, perché hanno una distribuzione di tifosi talmente ampia in tutta Italia che anche loro hanno valutato che dal punto di vista dell’incasso Roma è la sede che in quella data può garantire il risultato migliore. Il problema adesso è proprio questa ripartizione dei soldi, in quanto noi abbiamo rinunciato a un introito molto importante che avremmo ottenuto a Pechino, oltre al fatto che abbiamo rinunciato a una tournèe internazionale che ci era stata proposta, alla quale però avevamo vincolato la nostra partecipazione alla Supercoppa a Pechino. Quindi adesso avere la beffa oltre al danno sarebbe un po’ troppo”.
Tutto sommato per voi non sarebbe negativa.
“No, assolutamente. Però la sede internazionale aveva una certa valenza, che in questo momento è altrettanto importante. Chiaro che nel momento in cui si deve giocare obbligatoriamente in Italia, Roma per noi è una sede privilegiata. Ma anche la Juve credo non abbia grandi resistenze per i motivi che ho detto prima. Credo però che il problema adesso sia su un altro tavolo più che sulla sede”.
Quindi la Lazio rinuncia al compenso di Pechino pur di giocare a Roma?
“No no. Nel momento in cui la Lazio si è resa disponibile a valutare una soluzione diversa da Pechino, soluzione anche però dovrebbe salvaguardare un introito che noi che avremmo avuto garantito in Cina. Questo era un punto accettato da tutti. Ed è qua che il problema sta nascendo perché probabilmente c’è qualche cambiamento di idea in merito”.
La Lazio comunque avrà un danno economico.
“Bisognerebbe ripartire in maniera diversa l’incasso del match. Non è una competenza nostra, ma della Lega. Poi entrano in giochi diversi fattori. La nostra scelta era Pechino anche per la visibilità che ne sarebbe scaturita”.
Si era detto che la Juve si era resa disponibile a venire incontro alla Lazio in caso di addio a Pechino. Vale ancora questo accordo?
“Noi così lo avevamo interepretato. Però vedremo giovedì, quando ci sarà un convegno dove vedremo cosa succederà. Però i segnali che arrivano dalla Lega sono un po’ diversi. Da quello che ho capito questa disponilità non sembra così piena”.
A chi dice che giocare la Supercoppa a Roma sarebbe una vittoria politica della Lazio cosa rispondi?
“Assolutamente no. Noi volevamo giocare a Pechino. La scelta di Roma è l’ultima scelta di ripiego che serve, vista la sede italiana, a ottimizzare al massimo gli introiti di questa manisfestazione. Per noi dopo Pechino veniva Toronto, quindi addirittura dovendo affrontare un viaggio lungo e con la Juve avvantaggiata, visto che si trovava negli Usa. Roma è la cosiddetta ultima spiaggia. Giocare il 18 agosto in un altro stadio italiano vorrebbe dire uno stadio simil-vuoto, visto che i laziale avrebbero difficoltà a spostardi nel resto d’Italia. A Roma e dintorni di juventini ce ne sono molti”.
Molti tifosi vogliono la maglia della Lazio con lo sponsor come quella dell’83 con l’aquila stilizzata.
“Cercheremo di accontentarli. Mi ricordo quella maglia. Stiamo lavorando anche su questo. Ci sono problematiche anche in questo senso, vediamo”.
Dicci qualcosa in più.
“Sapete che quel marchio è di titolarità di soggetti terzi, quindi non è della Lazio, che però ne ha fatto uso all’estero. In quegli anni non c’era il marketing fondamentalmente, mancano quindi una serie di passaggi giuridici per capire chi lo poteva utilizzare. La Lazio non è proprietaria di quel marchio, quindi abbiamo dovuto studiare la storia di questo aspetto anche attraverso tutti i passaggi di proprietà del club. Stiamo parlando con chi ne ha disponibilità, diciamo che stiamo lavorando per… Speriamo in una conclusione a breve”.
Dopo Olympia e la Coppa, quale può essere il terzo simbolo di quest’anno?
“Spero nei tifosi. Nel senso che questa vittoria ha resuscitato, mosso, un po’ le anime dei tifosi della Lazio. Ho visto tanti laziali che avevano sopito la loro passione tornare a parlarne, tornare a poterla mostrare a tutti questa lazialità. Questa vittoria storica ha resuscitato questo sentimento che può portare a un seguito ancora più importante”.
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