CALCIOMERCATO LAZIO
L’Ag. di CAVANDA spiega: “Per ora niente art. 17, ma solo fino al ritiro”
Savini sottolinea: «Avremmo potuto già usufruirne ma abbiamo usato il buon senso. Per ora….»
NOTIZIE SS LAZIO – «Il ritiro sarà uno snodo fondamentale e una data limite per Cavanda. Fino ad ora abbiamo usato il buon senso, nonostante ne avessimo la possibilità non siamo ricorsi all’articolo 17 della Fifa. Il valore di mercato del calciatore che è stato fissato dalla Lazio è di 5 milioni, cifre però che in proporzione non sono state riportate come offerta contrattuale: la società aveva offerto 160 mila euro netti più bonus, la nostra richiesta era di 300 mila euro netti più bonus. Anche in questo caso, Cavanda preferisce andare a giocare all’estero, nonostante abbia avuto offerte da sei club italiani». Ulisse Savini,manager del terzino biancoceleste, spiega cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro del suo assistito ai microfoni di Radiosei e spiega: «a un giocatore al quarto dei cinque anni di contratto non rinnovati di poter rescindere unilateralmente il contratto. A questo punto si andrebbe a un grado di giudizio della Fifa, quindi molto diverso da quello della giustizia ordinaria italiana. La Lazio sa che lo possiamo usare, c’è un periodo protetto e non protetto. Attualmente siamo nel periodo protetto. Nel vaglio delle ipotesi c’è anche questo. La Lazio lo sa che possiamo liberarci in poco tempo, ma avendo offerte non mi sembrava il caso di iniziare un’altra guerra. Ovvio che c’è un limite a tutto».
Sulla possibilità di ripercorrere con Cavanda la stessa strada presa da Zarate
«Ci abbiamo pensato ma non lo abbiamo fatto. Quando abbiamo rotto con la Lazio a febbraio io dissi che avrei portato delle squadre in grado di comprare il giocatore. Non volevo ripercorrere la strada di Diakité, né io né il giocatore. Cavanda vuole andare via dalla porta principale. Il problema però si è posto di nuovo quando le squadre si sono fatte sentire e la Lazio ha risposto no. Ovvio che adesso ci pensiamo. Prima di fare qualsiasi cosa sarà giusto parlare con la Lazio e chiarire la situazione. Se il giocatore non si allena, riceva offerte e non viene ceduto, non viene nemmeno convocato per il ritiro, a quel punto vanno percorse strade diverse. A un certo punto però ci vuole buon senso da parte di tutti. Se porto qualcosa di concreto e il ragazzo non rientra nel progetto tecnico, io penso che anziché arrivare al 2014 in questa situazione sarebbe il caso di parlare
Su Diakitè
«Modibo ora è un giocatore del Sunderland, oggi è il primo giorno di allenamento. La scelta era stata fatta circa un mese fa, é vero che la squadra di mister Di Canio non ha la stessa visibilità della Lazio, ma non è stato questo un fattore determinante per il trasferimento. Il calciatore voleva misurarsi con un campionato diverso, avevamo deciso di comune accordo di non rimanere in Italia. Non era quindi una scelta economica, anche perchè il Sunderland ha offerto a Diakitè una cifra simile a quella che offriva Lotito. Anche l’episodio delle tre macchine bruciate ha avuto il suo peso, con questo non voglio dire che siano stati i tifosi della Lazio, però il mio assistito ha avuto paura».
Su Capuano
«Ho parlato con altre squadre in Serie A, non con la Lazio perché non ho rapporto. Qualora le società dovessero trovare accordo ci sarebbe da parte mia la piena disponibilità. Io però al momento non voglio che questo mio rapporto non idilliaco con la Lazio possa influire sul futuro di un giocatore come Capuano».
Sulle parole di Petkovic su Cavanda allontanto per “scelta tecnica”
«Il 1 febbraio gioca contro la Juventus ed è il migliore in campo, il 7 febbraio finisce fuori rosa. Dall’1 al 7 febbraio non riesco a immaginare cosa sia successo di così grave se non che non ha rinnovato il contratto. È questo l’unico motivo. Mi sono visto con Lotito un giovedì, credo fosse il 7 febbraio, per comunicare la volontà di non rinnovare»
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