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ACCADDE OGGI. Quando il derby Lazio-Alba finiva in rissa

ACCADDE OGGI –  Torna la rubrica di Lazionews.eu in cui vi raccontiamo giorno per giorno gli eventi della storia biancoceleste e non solo…

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LAZIO – 28 ottobre 1923. La As Roma ancora non esisteva e nel Campionato Nazionale Divisione Sud la partita più sentita era Lazio-Alba. Le due squadre si trovavano appaiate in testa al girone laziale e la rivalità, a dispetto di quello che si potrebbe immaginare, era già molto accesa. Il derby della Capitale trasuda agonismo sin dalle primissime battute e, quando Fulvio Bernardini porta in vantaggio i biancocelesti con un calcio di punizione, gli animi iniziano ad esasperarsi, momentaneamente stemperati soltanto dal pareggio di Rovida. Ma la miccia è accesa e sta per esplodere. Quando nel secondo tempo è ancora “Fuffo” a portare la Lazio avanti, il Campo Rondinella si trasforma in un ring di lotta libera. Prima una scazzottata tra Buratti Mariani, poi il fattaccio, a seguito di un’entrataccia su Bernardini, autentico eroe di giornata: ne nasce una rissa tra i 22 in campo, mal gestita dalla terna arbitrale, cui fa seguito un’invasione di campo da parte delle due tifoserie. La gara viene sospesa e la tragedia evitata. Quella tragedia che, ironia del destino, accadrà lo stesso giorno di 56 anni dopo, ancora in un derby, dove a farne le spese sarà Vincenzo Paparelli.

STORIA 28 ottobre 1922. In un clima di tensione, instabilità politica e diffuso malcontento, 25 mila camicie nere si dirigono verso la Capitale, con il tacito consenso del re Vittorio Emanuele III: è la Marcia su Roma. Benito Mussolini, capo del Partito Nazionale Fascista, spettatore a distanza della manifestazione, ha appena rifiutato la proposta di guidare l’esecutivo al fianco di Salandra ed ha promesso al sovrano sabaudo un governo moderato, privo di personalità estremiste. Negli anni a venire, durante il famoso Ventennio, la Marcia sarà considerata il prologo della “rivoluzione” ed il suo anniversario il punto di riferimento assoluto nel conteggio degli anni dell'”Era fascista“.

SPORT 28 ottobre 1971. Nasce a Brescia Dario Marcolin, ex centrocampista due volte Campione d’Europa con la Nazionale Italiana Under 21 (1992-1994). Impiegato spesso nel ruolo di regista, esordisce in Serie A a 18 anni con la maglia della Cremonese, passando così alla Lazio, nell’arco di tre stagioni, a fronte di un corrispettivo di 5 miliardi di Lire. Resterà in biancoceleste 8 anni, dal 1992 al 2000, vincendo uno Scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe Italiane, una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa Europea. In mezzo, tre prestiti con Cagliari, Genoa Blackburn Rovers. Una volta terminato il suo matrimonio con la LazioMarcolin ha vissuto esperienze con le maglie di Sampdoria, Piacenza, Napoli Palazzolo, prima di tentare una breve avventura nel calcio a 5, col Torrino, togliendosi la soddisfazione di giocare una partita con la Nazionale Italiana. Dal 2006 ha scelto la strada dell’allenatore e nella scorsa stagione si è seduto per 5 volte sulla panchina dell’Avellino, in Serie B.

Giordano Grassi

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