ACCADDE OGGI. E’ sempre Zeman-show. La Lazio rifila un poker al Boemo

ACCADDE OGGI –  Torna la rubrica di Lazionews.eu in cui vi raccontiamo giorno per giorno gli eventi della storia biancoceleste e non solo…

LAZIO – 3 novembre 2014. All’Olimpico fa visita alla Lazio il Cagliari di Zeman e, come da tradizione, è calcio champagne. Gli uomini di Pioli sono lanciatissimi in classifica, terzi a -3 dai cugini, ma si presentano con una difesa da brividi: de Vrij è affiancato da Ciani, Braafheid e Pereirinha. I sardi si presentano invece con un attacco tutto fantasia, formato da Sau, Cossu e Ibarbo, con dietro Ekdal (prossimo avversario dell’Italia, con la sua Svezia, nel delicato play-off per Russia 2018). La partita, però, sembra senza storia e, dal gioco espresso, la squadra zemaniana sembra la Lazio: 26 minuti, 3-0. Apre Mauri dopo 7′, ribadendo in rete un pallone respinto dal muro rossoblù dopo un tiro dal limite di Biglia, poi un doppio Klose, splendidamente assistito in entrambe le occasioni da Lulic, sembra chiudere definitivamente i giochi. L’Olimpico ha l’acquolina in bocca e pregusta la goleada, ma la realtà, come spesso accade, è differente. La Lazio non rientra in campo dopo l’intervallo, il Cagliari appare invece indemoniato: in un quarto d’ora i sardi confezionano cinque palle gol, capitalizzandone soltanto una, con la complicità di Braafheid, protagonista di una sfortunata autorete. Neanche l’espulsione di Ibarbo al 72′ frena gli uomini di Zeman che, 12 minuti più tardi, trovano il 3-2 con Joao Pedro. Tanta paura nel finale, il forcing disperato del Cagliari mette alle corde i biancocelesti, che ritrovano una boccata d’ossigeno in pieno recupero: Candreva innesca un contropiede micidiale e serve ad Ederson la palla che chiude il match.

STORIA – 3 novembre 1957. L’Unione Sovietica lancia in orbita lo Sputnik 2, il secondo satellite artificiale della storia, ad un mese di distanza dallo Sputnik 1. A bordo, c’è la cagnolina Kudrjavka (ricciolina), passata erroneamente alla storia col nome di Laika (che indica invece la razza): la sua sorte era segnata sin dall’inizio, in quanto la capsula, seppur attrezzata di cibo, acqua e sensori volti al monitoraggio dei segnali vitali del passeggero (come pressione sanguigna, battiti cardiaci e frequenza respiratoria), non prevedeva il rientro. Ad ogni modo, la versione ufficiale è che Laika sopravvisse soltanto tra le cinque e le sette ore, a causa di un problema al circuito di aerazione.

SPORT – 3 novembre 1945. Nasce a Nordlingen, in Germania Ovest, uno degli attaccanti più forti della storia: Gerhard (detto Gerd) Muller, Pallone d’Oro 1970, Campione d’Europa 1972 e Campione del Mondo 1974. Dopo aver segnato 51 gol in 31 partite con la squadra della sua città natale, legò indissolubilmente il proprio nome al Bayern Monaco, indossandone la maglia per 16 anni e conquistando 4 Scudetti, 4 Coppe di Germania, 3 Coppe dei Campioni ed 1 Coppa delle Coppe. Ha detenuto quasi tutti i più prestigiosi record, battuti soltanto nei giorni nostri dai fuoriclasse dell’ultima generazione, come gli 85 gol segnati in un anno solare (Messi 91 nel 2012), miglior goleador della storia della Nazionale Tedesca con 68 gol in sole 62 presenze (poi Klose 70, ma in 134 partite), 14 reti ai Mondiali (primato superato dal “Fenomeno” ex Inter e Milan, Ronaldo), 69 nelle competizioni europee (oggi Cristiano Ronaldo). E’ tuttora il miglior marcatore della Bundesliga (365, 97 in più del secondo, Klaus Fischer) ed il calciatore con più realizzazioni con una sola maglia (569). Si stima che, conteggiando le amichevoli, abbia battuto i portieri avversari 1461 volte. Semplicemente leggendario. Chiuse la carriera nella NASL statunitense con i Fort Lauderdale Striker, prima di cadere in depressione e complicarsi la vita con l’alcolismo. Sono nati oggi anche Paolo Bargiggia, Unai Emery, Marco Sau e Rodrigo Ely.