Fioretto e martello Leiva. Lucas, quello buono

APPROFONDIMENTO LAZIO LEIVA – Dopo Strakosha, Lucas Leiva è il calciatore più utilizzato da Simone Inzaghi: 3761 minuti accumulati, trascorsi a far legna e non solo, come dimostrano i 4 gol ed i 7 assist messi complessivamente a referto dall’inizio della stagione, cui si aggiunge la sapiente gestione del pallone nel cuore del campo, tra smistamenti in orizzontale e repentine verticalizzazioni. Anche ieri, allo Stadio Olimpico Grande Torino, l’italo-brasiliano ex Liverpool ha dominato la scena, risultando probabilmente il migliore fra tutti gli effettivi schierati dai due tecnici.

I NUMERI – Può sorridere Inzaghi, certamente, ripagato un po’ da tutti, Lulic e Milinkovic in particolare, ma Leiva è stato semplicemente onnipresente: insuperabile in fase difensiva, un metronomo in cabina di regia ed un attaccante aggiunto nelle sortite offensive. Sviscerando i suoi numeri, infatti, si notano subito i 76 palloni giocati (soltanto Milinkovic con 81, Moretti con 79 e Ljajic con 77 hanno fatto meglio), segno evidente del suo ruolo nevralgico nelle azioni manovrate biancocelesti; il 78,3% di passaggi riusciti ed il 100% dei cross andati a buon fine testimoniano invece la sua abilità da fiorettista, che non va minimamente a scalfire quella di vera e propria ruspa: leggasi 100% di contrasti non vinti, ma stravinti, e 6 sfere recuperate, respinte o intercettate, ma anche 11,880 Km percorsi, il quarto migliore fra i 28 in campo (dietro solo a Milinkovic, Murgia e Baselli).

ARMA IN PIU’ – Non finisce qui, come dicevamo poc’anzi, perché, con 2 tiri in porta e 3 occasioni da rete create (nessuno come lui), Leiva si è guadagnato anche la copertina come calciatore più pericoloso dalle parti di un Sirigu in forma stratosferica, l’antagonista di giornata. Ma poco importa. Anche senza gioia personale, abbiamo assistito ancora una volta ad un Leiva monumentale. Tanto che, ripensando all’altro Lucas, Biglia s’intende, vien quasi da sorridere.

Giordano Grassi