APPROFONDIMENTI
Il calcio ai tempi del Coronavirus: dal Cosenza al Getafe passando per l’Arsenal
CORONAVIRUS CALCIO – Che prima o poi il Coronavirus dispiegasse i propri effetti anche sulle competizioni sportive, ed in particolare sul calcio data la sua risonanza mediatico-economica maggiore rispetto ad altri sport, lo si sapeva. L’aggravarsi della situazione in Italia, ma anche in altri paesi Europei, ha fatto esplodere delle questioni che forse, per economia mentale, nessuno si stava ponendo come possibili. E così se a livello interno, dopo infinte polemiche, accuse, esternazioni e deferimenti, si è arrivati allo stop al calcio fino al 3 aprile, gli altri paesi del vecchio continente iniziano ad assaporare solo ora l’amaro calice del virus. E delle conseguenze che porta con sé. Di seguito una carrellata degli episodi che sono saliti alla ribalta delle cronache nelle ultime ore. Sicuri che, purtroppo, tale bollettino andrà aggiornato con nuovi casi.
Coronavirus: il caso Cosenza
Senza saperlo, Mirko Bruccini e Tommaso D’Orazio, i due giocatori del Cosenza che lunedi pomeriggio si sono rifiutati di viaggiare con la squadra alla volta di Verona per il match col Chievo, hanno anticipato lo stop al calcio che poi sarebbe stato ufficiale da Decreto poche ore dopo. Sul momento hanno anche dovuto subìre le ire della società. Che con un comunicato ha fatto sapere di voler “assumere nei riguardi dei predetti tesserati ogni più opportuna iniziativa”. Non sappiamo se poi verranno effettivamente “perseguiti” dal Cosenza. Quel che è certo è che la gravità della situazione italiana ha avuto un effetto domino sulle federazioni degli altri paesi e sulle nazioni stesse.
UEFA: la gestione del Coronavirus
Sono passate meno di 48 ore dalla definizione dell’intera Italia come zona rossa, protetta, ma sembra un secolo. Già il giorno dopo scattavano polemiche e rifiuti sull’Europa League. Il Presidente del Getafe, Angel Torres, annunciava di non voler portare la squadra a Milano. Anche se questo avesse comportato la sconfitta a tavolino. Dopo alcuni tentavi dell’UEFA di chiedere deroghe speciali per far tornare il Getafe in Spagna dopo il match – il governo iberico ha bloccato i voli dall’Italia alla terra dei tori, ndr – si arriva oggi all’ufficializzazione: Inter–Getafe, così come Siviglia–Roma, sono rinviate. A data e modalità da destinarsi. Ancora oggi qualcuno si chiede come mai ieri sera si sia fatta disputare Valencia–Atalanta di Champions: la prima partita della massima competizione per club giocata a porte chiuse per motivi di emergenza sanitaria.
Coronavirus nel calcio: i casi Arsenal e la Ligue 1
Ancor prima che la UEFA chiudesse col buon senso il caso Getafe, le cronache annotavano l’annullamento di Manchester City–Arsenal di Premier League. Per delle circostanze che esplicano bene quanto e come il virus possa diffondersi a catena. I Gunners infatti erano entrati in contatto lo scorso 27 febbraio con Evangelos Marinakis, proprietario dell’Olympiakos, risultato positivo al Covid-19. Il club greco aveva incontrato i londinesi nell’andata dei sedicesimi di Europa League. Nel frattempo le agenzie battevano la notizia di un possibile contagio per Kylian Mbappè, il fuoriclasse del PSG. Tampone per lui, fortunatamente risultato negativo. Sempre rimanendo in Francia, oggi la Federcalcio francese ha ufficializzato che i match di Ligue 1 e 2 verranno disputati a porte chiuse fino al 15 aprile. Analoga decisione, seppur con validità minore – per due settimane, ndr – era stata presa dalla LFP spagnola proprio ieri.
Il calcio tedesco scosso dal caso Hubers (Hannover)
Appena passate le 13 di oggi, ecco arrivare una notizia shock. In Bundesliga, in Germania, si registra infatti il primo calciatore contagiato. Si tratta di ratta di Timo Hubers, difensore tedesco dell’Hannover 96. Il comunicato ufficiale del club tedesco parla di un contagio avvenuto sabato scorso durante un evento a Hildesheim I compagni di squadra sono stati testati per precauzione. Il calciatore 23enne, fortunatamente, sembra non aver avuto contatti con i suoi compagni di squadra dal momento dell’infezione. La quale è stata localizzata con precisione. Ovviamente non ci si può affidare sempre alla fortuna, come in questo caso. Il mondo del calcio si interroga. E trema. Ma non sarebbe stato meglio fermare tutto prima?
Anche l’Argentina blocca il calcio causa Coronavirus
È di questa sera la notizia che il Governo argentino ha deciso di sospendere immediatamente qualsiasi evento sportivo fino a fine mese. Sono così a rischio anche le qualificazioni al Mondiale e la Coppa America, che si sarebbe dovuta svolgere in Argentina e Colombia tra il 12 giugno e il 12 luglio.
Alessio Cherubini
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