APPROFONDIMENTI
Non è mai finita finché non lo decide Caicedo
“Amami o faccio un Caicedo” – da anni, ormai, il brano di Coez “Amami o faccio un casino” per i tifosi laziali si è tramutato in una dedica per Felipe Caicedo. Oltre che un calciatore, Felipe è un uomo che ha saputo rispondere nel migliore dei modi alle critiche. Di strada ne ha fatta in questi quattro anni. In campo, senza troppe polemiche, il Panterone si è fatto trovare sempre pronto facendo ricredere tutti quanti. Quel gol divorato a Crotone i laziali non se lo ricordano più, perché Felipe ha risposto in una sola maniera: dando il cuore e l’anima per la maglia biancoceleste.
Arrivato in silenzio, accolto dai soliti dubbi e perplessità, l’attaccante si è ritagliato uno spazio importante nella storia della Lazio e in 121 anni, c’è una zona che appartiene solo a lui: la Zona Caicedo. Impossibile dimenticare le emozioni che ha regalato con quei gol, pesantissimi, allo scadere che hanno fatto urlare, saltare ed esultare ogni tifoso: Sampdoria, Sassuolo, Juventus, Cagliari, Torino e ancora una volta Juventus sono state le vittime del graffio del Panterone. E quel bacio sullo stemma laziale il 6 gennaio 2021, quando andò in gol contro la Fiorentina ed il sogno scudetto, tanto sperato e da te urlato durante il compleanno di Immobile, prima che il dannato Covid-19 colpisse la popolazione. L’ecuadoriano resterà nel cuore di ogni laziale per tutto il carico di emozioni che han vissuto. Ed un messaggio bisogna sempre tenere a mente: non è mai finita finché non lo decide Caicedo.
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