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Fabiani: “C’è un mercato che si fa in campo e un altro che si fa mediaticamente”

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MERCATO LAZIO FABIANI – Nel corso della recente conferenza stampa a Formello per la presentazione di Gigot e Dia, Angelo Fabiani, d.s. della Lazio, ha affrontato alcune tematiche relative al mercato condotto dai biancocelesti nella sessione estiva.

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I tratti salienti della conferenza

Su Cataldi

“Ci sono due tipi di mercato: quello che si fa sul terreno di gioco e quello che si fa a livello mediatico. Per il ruolo che ricopro io devo andare dietro la logica del campo e assumermene le responsabilità. La cessione di Danilo è avvenuta in fretta e furia poiché il suo agente mi ha chiamato e mi ha chiesto quale sarebbe stata la nostra posizione se un qualche club si fosse fatto avanti per lui. Noi gli abbiamo detto che se voleva partire, poteva farlo. Dopo mezz’ora mi arrivano tutti i documenti dalla Fiorentina. Io e il giocatore abbiamo avuto un colloquio: per rispetto della straordinaria persona di cui parliamo, quanto ci siamo detti rimarrà tra me e lui. Questo è il calcio di campo, poi si possono dire tutte le cose inesatte”.

Sul Folorunsho

“Non ci sono state le condizioni per giungere ad un accordo. Avevamo ipotizzato un prestito con diritto perché le altre ipotesi non ci interessavano. Alla fine, il Napoli ha ritenuto opportuno tenerlo”.

Su Greenwood

“Per lui avevamo offerto 24 milioni di sterline. Forse la nostra società non rientrava nei suoi piani”.

Su Castrovilli

“Lo abbiamo analizzato da cima a fondo con un equipe di specialisti. Abbiamo deciso di ingaggiarlo dopo due anni piuttosto travagliati. Con il giocatore abbiamo concordato che, per il momento, è meglio che si concentri fisicamente sul solo campionato. Poi a gennaio si vedrà se portarlo anche in Europa”.

Su Immobile

“Ad inizio stagione era partito carico a molla ed era convinto di poter fare tanti gol. Poi è arrivato il Besiktas e ha dato seguito al suo desiderio di cambiare aria. Noi lo abbiamo ostacolato. Avremmo potuto chiedere circa 15 milioni di euro per lui ma non lo abbiamo fatto”.

Sulla mancata uscita di Basic

“La sua intervista mi ha lasciato basito. L’Hajduk Spalato si era fatto avanti ma avrebbe voluto che noi pagassimo più di un milione d’ingaggio al giocatore. Non scherziamo! Se si vuole un calciatore, lo si paga. Io devo tutelare gli interessi della mia squadra”.

Su Casale

“Se si è in tempo di guerra e un tuo soldato è ferito, questi dev’essere medicato prima di essere mandato nuovamente al fronte”.

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