CHAMPIONS LEAGUE
La Lazio rispolvera la zona Caicedo: si scrive Pedro, si legge storia
CELTIC LAZIO RISULTATO – Una scena trita e ritrita. Non hanno avuto fantasia gli dei del pallone. Non ha segnato il portiere, né il giovane in rampa di lancio e neppure il nuovo acquisto. È stato Pedro, che con un gol ha steso il Celtic Glasgow e portato la Lazio in vetta al girone al fianco dell’Atletico Madrid. Il copione stavolta ha deluso. Provedel si è limitato a parare. Isaksen, Castellanos e Guendouzi a ripulire l’ultimo pallone. E così a riempire l’ennesimo zaino di gloria è stato l’attaccante spagnolo, decisivo per il risultato finale.
Champions League, Celtic – Lazio termina sul risultato di 1-2: il racconto della sfida
Poco meno di un quarto d’ora è bastato a Pedro per salire sopra al suo curriculum e impattare di testa il gol vittoria. L’ultima gioia in Champions League era arrivata nel 2017, con la maglia del Chelsea e avversario il Qarabag. Sei anni sono passati, ma il canario non ha certo dimenticato come si fa. Ha segnato praticamente in ogni competizione, spesso nelle finali e altrettanto di frequente reti decisive. Non è un caso, quindi, che il pallone di Guendouzi a tempo scaduto venga radiocomandato sulla sua testa.
Botta e risposta tra Furuhashi e Vecino nel primo tempo
E pensare che la Lazio non aveva iniziato per niente bene la serata scozzese. Decisamente meglio il Celtic nei primi venti minuti di gara. Rodgers ha un’idea di calcio precisa, che per certi versi somiglia a quella di Sarri, e non ha paura di mostrarla. Anzi, nonostante fosse a conoscenza delle qualità biancocelesti in transizione ha chiesto ai suoi di aggredire la partita. E così è stato. Tanto che al 12′ i biancoverdi si sono portati in vantaggio con il solito Furuhashi. Un lampo di gioia per i calciatori di casa. Uno schiaffo per gli ospiti, che è servito da sveglia. In svantaggio e pressata in ogni centimetro del campo, la squadra capitolina è riuscita piano piano a schierare le proprie armi. Ma, soprattutto, a dimostrare carattere. Quello che non manca mai a Matias Vecino, come contro il Torino autore del gol che poi ha dato il là alla vittoria.
Pedro non sbaglia mai: la Lazio passa nella ripresa
Contrariamente a un primo tempo tutto sommato equilibrato, la ripresa è stata monotematica. La Lazio ha continuato a proporre gioco, cestinando diverse occasioni per portarsi in vantaggio ben prima della zona tanto cara a Caicedo. L’occasione più ghiotta, prima di essere richiamato in panchina, l’ha avuta Felipe Anderson. Ma che per il brasiliano non fosse serata lo si era capito al primo, massimo al secondo, tocco di palla. In campo al suo posto, così, è entrato Isaksen. E con lui anche Guendouzi, Castellanos e Pedro. Esattamente i quattro che, a una manciata di secondi dal triplice fischio dell’arbitro, hanno confezionato il gol vittoria. All’incirca un quarto d’ora dopo la rete annullata al Celtic per fuorigioco, il Taty ha recuperato un pallone sulla trequarti, il danese lo ha ripulito e il francese intarsiato. A depositarlo alle spalle di Hart, infine, ci ha pensato l’uomo delle finali. Freddo e glaciale, il canario ha preso Hart in controtempo con un preciso colpo di testa.
Una rondine non fa primavera
Regalo migliore non poteva esserci per il mondo Lazio. Un’altra iniezione d’adrenalina, stavolta addirittura da tre punti. È troppo presto per dire se quello di Pedro sarà il gol della svolta. All’orizzonte c’è l’ennesima partita complicata di questo inizio di stagione, contro l’Atalanta. Per fare le somme, quindi, ci sarà tempo. Certo è che grazie alla vittoria di Glasgow i biancocelesti hanno ripreso la testa del girone di Champions League e ora possono guardare con rinnovata fiducia alla qualificazione. Una prospettiva piacevole, che cullerà il mondo laziale almeno fino al calcio d’inizio di domenica prossima.
Daniele Izzo
@danieleizzo94
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