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Piacevoli ricordi di Lazio: 11 anni dalla vittoriosa finale di Coppa Italia sulla Roma

Pubblicato

6 mesi fa

26 Maggio 2024 13:10

LAZIO VITTORIA COPPA ITALIA ROMA – Sette numeri, un ricordo, tante emozioni. Il 26 maggio 2013 è tra le date più importanti nell’annuario biancoceleste. Sono passati 11 anni dal derby dei derby, dalla finale delle finali, ma tutt’oggi ogni minuto di quel Roma – Lazio rimane inciso nella memoria di ogni tifoso laziale. Fu una vittoria storica, epocale per certi versi. Perché non è mai accaduto prima. E, finora, neppure dopo. Regalò la Coppa Italia al termine di una stracittadina.

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Coppa Italia, la vittoria della Lazio sulla Roma: sono passati 11 anni

Erano quasi le 20, quando la panchina della Lazio esplose. I tifosi iniziarono a piangere, a scaricare la tensione. Da quando le due metà della Capitale avevano conquistato il pass per la finale di Coppa Italia, in città tutto viveva di un precario equilibrio. Entrambe sapevano che sarebbe stata una partita capace, in un senso o nell’altro, di segnare la storia.

Il racconto della partita

A vincere fu la Lazio. È storia nota, dopo 11 anni. Fu una sfida senza esclusione di colpi. I biancocelesti, guidati da Vladimir Petkovic, iniziarono meglio. Conoscevano bene la squadra di Aurelio Andreazzoli. In campionato erano riusciti a prendere le misure. Ma, con il passare dei minuti, la Roma riprese fiducia. E la finale di Coppa Italia si impantanò.

Il gol di Lulic

A cambiare la storia della finale, del derby, e dei confronti tra le due compagini capitoline, fu una giocata estemporanea. Stefano Mauri ricevette il pallone a centrocampo. Tirò fuori dall’arco una delle sue frecce e imbucò per Antonio Candreva. Il numero 87 scappò via sulla fascia e mise al centro dell’area un tiro cross radente. Lobont, portiere giallorosso, la toccò. Non riuscì a respingere e, di fatto, aprì le porte della storia a Senad Lulic. Il calciatore bosniaco, quando correva il minuto 71 sull’orologio dell’arbitro, dovette solo depositare il rete il pallone. Un tiro semplice, che gli è valsa la leggenda.