COPPA ITALIA
Coppa Italia, le PAGELLE di Juventus – Lazio: salvate il soldato Gila, Romagnoli fuori fase
PAGELLE JUVENTUS LAZIO COPPA ITALIA – Il primo atto va alla Juventus. La semifinale d’andata di Coppa Italia si colora di bianconero. La Lazio subisce due gol all’Allianz Stadium, merito di Chiesa e Vlahovic, e complica il cammino nella competizione nazionale. Di seguito le pagelle dell’incontro a firma di Daniele Izzo.
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Coppa Italia, le pagelle di Juventus – Lazio
MANDAS 6 – Blocca Rabiot e salva su Weah, sui due gol è incolpevole: se la Lazio può tenere acceso il lumicino della speranza è merito suo.
MARUSIC 5,5 – Sveste il mantello da eroe indossato sabato. Il primo gol è un macigno che finisce nello zaino di tutta la squadra, ma a tenere in gioco Chiesa è lui.
PATRIC 6 – Fornisce a Massa le prove per liberare Vecino dall’accusa di aver commesso un fallo da rigore. Poi si limita al compitino: tanto basta per fermare l’attacco della Juventus nel primo tempo.
(Dal 46′ CASALE 5 – Patisce Chiesa ma anche Kostic, che dalle sue parti fanno bello e cattivo tempo)
ROMAGNOLI 5 – Gli attaccanti bianconeri sgusciano da tutte le parti. Ma non è il male peggiore. A inizio ripresa rimane nella terra di nessuno, a metà tra Vlahovic e Mckennie, e sancisce di fatto la sconfitta della Lazio.
GILA 6,5 – Viene “La Noia”, come canta Angelina Mango, a valutare le sue prestazioni. Il migliore quando c’è da difendere, l’ultimo ad alzare bandiera bianca e stasera persino il più pericoloso in zona gol. Per fare un’altra citazione: salvate il soldato Mario.
(Dall’80’ HYSAJ sv – In campo nel finale per uno stremato Gila)
VECINO 5 – Con righelli e matite infranti dai dirimpettai juventini, geometrizza poco e male. Per usare un eufemismo: non la migliore serata da quando veste il biancoceleste.
GUENDOUZI 5,5 – Va a nozze con intensità e interdizione, ma con il passare dei minuti viene risucchiato nella tonnara del centrocampo.
ZACCAGNI sv – Non ha neanche il tempo di prendere le misure con la fascia, che resta vittima di un intervento di Gatti. La caviglia si gira, Tudor prima lo richiama in panchina e poi incrocia le dita verso il derby.
(Dal 13′ ISAKSEN 5 – La sua foto finisce nel vocabolario alla voce “acerbo”. Si vede che ha qualità, ma non riesce mai a metterla al servizio della squadra)
FELIPE ANDERSON 5,5 – Inizia sulla trequarti, finisce sull’ala. Mette la firma su altri novanta minuti in campo, ma stasera è solamente un proforma.
LUIS ALBERTO 5,5 – Agita la bacchetta, ma l’orchestra non suona a dovere. Ne esce una prova incolore, senza magia e musicalità. L’unico acuto è merito di Perin, che lascia correre un innocuo colpo di testa sulla traversa.
(Dal 71′ KAMADA 5,5 – Ha sul destro il pallone che vale il gol della speranza ma sbatte sul muro della Juventus)
IMMOBILE 5 – Ha la catena che non gira e lo specchietto appannato. A funzionare bene sono solamente i freni, che ne condizionano la gara dal primo all’ultimo minuto.
(Dal 71′ CASTELLANOS 5 – Non si vede e non si sente, ostaggio dei tre difensori bianconeri. Un copia-incolla di quanto successo a Immobile)
ALL. TUDOR 5,5 – Cambia tanto, forse troppo. E la sua Lazio, preso il primo gol, naufraga di fronte a una Juventus non irresistibile. Ha però l’attenuante di dover incominciare l’avventura sulla panchina biancoceleste sfidando due volte i bianconeri e avendo un derby all’orizzonte.
Daniele Izzo
@danieleizzo94
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