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Simone va solo ringraziato!
La cosa più saggia e lucida l’ho letta nel comunicato della Curva Nord. Non si gettano anni per una scelta. L’amore non ha regole ed è per questo che alcuni si sentono traditi oggi. Guardiamo però le cose in modo lucido.
La stagione inizia con Inzaghi in scadenza. Per tutto il ritiro Simone, nelle partite a tressette con il cuoco Giocondò ed Angelo Peruzzi, chiede lumi al presidente sul mercato e sulla firma. Filtra tranquillità, la parola più gettonata è “formalità”. Certo una semplice e banale formalità che però porta nel tempo a contattare tanti altri allenatori. Legittimo per chi ha dubbi, per chi pensa che dopo 5 anni un ciclo possa essere finito.
Ecco quindi Mazzarri, Sarri, Italiano, Mihajlovic e più di tutti Gattuso. Si deve ricordare anche però, che a fine gennaio, primi di febbraio, nella mail del tecnico piacentino arriva il contratto da 2,5 per tre anni e bonus. Pochi? Forse, ma Simone prende tempo e attende una trattativa che mai ci sarà. Pensa che con un buon risultato nel doppio ed impossibile confronto con i campioni del Bayern, la sua forza possa aumentare in fase di trattativa. Non è così. Lotito all’Olimpico, il 2 febbraio, svela che il contratto è stato consegnato al tecnico ed è quello.
Inzaghi ammette la sera del 7 al termine di Lazio-Cagliari che sta leggendo il contratto, ricevuto qualche giorno prima. Il resto è storia recente. Le perplessità sfociano in un incontro con Gattuso. L’attesa è estenuante, tanto che Inzaghi, che legge e sente tutto da 20 anni a Roma, sbotta dopo la fine del campionato. Cerca di spingere il presidente all’incontro decisivo. Gattuso va a Firenze ed a quel punto, con l’impressione che da entrambe le parti non ci fosse di meglio, arriva la convocazione a mercoledì. Il resto è l’uscita con il sorriso, ma la firma non messa perché a Formello a luglio ci sono solo le pecore (cit). Marotta lavora nell’ombra ed alla fine la spunta.
Traditore? Una parola data non si rimangia? Un vecchio detto cita: “prima di giudicare una persona bisogna camminare con le sue scarpe almeno un paio di giorni”. Già perché di questi 5 anni oggi ci si ricorda poco o nulla. Quando si fa la pesa bisogna essere lucidi. Allora qualcuno mi spieghi la differenza fra Prandelli ed Inzaghi. Qualcuno chieda all’ex CT della Nazionale come andò prima di giudicare. Una stretta di mano, una parola data vale solo da una parte? La stagione appena conclusa è stata la più difficile per Simone. Ci sono stati dissidi e non pochi, l’Inter ha solo spalancato una porta che non ha retto l’urto ad un piccolo refolo d’aria.
Inzaghi lascia senza aver firmato, certo poteva far di meglio, evitare la cena e prendere altro tempo ma se non c’è la firma sul contratto, è ancora tutto possibile. In questi anni ha fatto un lavoro mostruoso senza mai essere apprezzato al 100%. Ora c’è chi gli consegna la squadra campione d’Italia e ben 4,5 milioni l’anno, più 500 di bonus. Allenare nell’abbondanza Lukaku è una colpa, meglio. Sbagliato accettare? No. Va solo ringraziato, non certo con un comunicato di una riga e mezzo senza soggetto!
Paolo Cericola
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