ESCLUSIVE
Camilla Spinelli: “Vi racconto la mia passione per la Lazio”
CAMILLA SPINELLI INTERVISTA LAZIO – Da una parte una foto la ritrae intenta a baciare una sagoma di Immobile, dall’altra la sua voce sostiene di avere in Milinkovic-Savic il giocatore preferito: Camilla Spinelli non ha dubbio alcuno nel manifestare la propria fede biancoceleste. Giovane e concentrata sull’obiettivo di lavorare nel mondo del calcio, Camilla è già molto popolare sul web. Instagram, TikTok, Youtube, ma anche la televisione. Nel piccolo schermo è infatti una delle protagoniste indiscusse della trasmissione ‘Cartellino Giallo’. Lazionews.eu ha avuto l’onore di intervistarla per meglio comprendere da dove arriva questa passione per la Lazio, e non solo: le abbiamo chiesto diverse cose e queste sono state le sue risposte.
Esclusiva: l’intervista di Lazionews.eu a Camilla Spinelli
Buonasera Camilla, iniziamo a conoscerci: dove nasce la passione per il calcio e, in particolar modo, per la Lazio?
“Nasce tutto da mio papà, romano e laziale. È stato lui, fin dalla tenera età, a farmi appassionare al calcio: mi ha sempre portato, quando potevamo, a vedere le partite della Lazio; in alternativa le guardavamo in televisione. Insomma, diciamo che è stata una cosa molto graduale e naturale. In casa mia tutti hanno provato a traviarmi, a portarmi sulla strada di altre società, come Milan e Juventus. Mia mamma, per una, mi voleva bianconera. I miei zii, in combutta con mio nonno, rossonera. Ma alla fine, anche se mio papà non mi ha imposto nulla, ho scelto la mia via: la Lazio. Anzitutto mi piacevano di più i colori. Poi, ammiccamento del destino, io sono nata nel 2000, l’anno dello Scudetto: era tutto già scritto. Naturalmente con gli anni questa passione è cresciuta, sfociando anche nei social. Qualche anno fa, infatti, ho visto su Instagram che c’erano delle ragazze che pubblicavano foto con indosso maglie della propria squadra. Allora mi sono detta: ‘lo faccio anche io’. Da lì è scaturito uno tsunami che non mi sarei mai aspettata… ed eccoci qua, a fare questa intervista”
Non essendo di Roma ci potrai quindi aiutare a capire in che modo viene vissuta la Lazio fuori dalla Capitale, ovvero come viene vista in giro per l’Italia secondo il tuo esempio.
“Qui a Cesena, dove sto io, ho conosciuto diversi tifosi della Lazio, come del resto della Roma. Diciamo che quando dico in giro che tifo Lazio, la gente mi chiede prima il perché e poi il motivo per il quale mio padre non sia della Roma: è questa la classica domanda che mi fanno. Giustamente non conoscendo la storia che c’è dietro, ovvero che la società biancoceleste è nata molto prima e tutto il resto, a primo acchito non lo capiscono. Allora lo spiego: insomma, cerco di istruire la gente. Alla fine la Lazio è vista come una delle tante squadre che ci sono in Italia, non ho mai sentito persone denigrarla”.
Scendiamo quindi nei particolari della tua passione biancoceleste. Se dovessi scegliere e mettere in scaletta un evento del passato, raccontato da tuo padre, uno del presente, che hai vissuto, e uno del futuro, al quale vorresti assistere, quali sceglieresti?
“Mio padre ha vissuto l’epoca di Chinaglia e quindi mi ha raccontato di quella squadra lì, gli eroi del primo Scudetto. E poi anche dell’altro tricolore, quello del 2000. Questi due eventi li avrei sicuramente voluti vivere. Venendo al presente, è la Coppa Italia vinta nel 2013 contro la Roma la goduria maggiore che ho provato da tifosa della Lazio. A questo aggiunto tutti gli anni nei quali Miroslav Klose ha vestito il biancoceleste: da piccola lo adoravo. Infine, l’evento al quale vorrei assistere, anche se non so quando e soprattutto se capiterà, è la vittoria della Champions League da parte della Lazio”.
Rimaniamo nel presente, nell’attualità più stretta: cosa pensi e speri accadrà quest’estate con Milinkovic-Savic, per chi non lo sapesse, il tuo giocatore preferito?
“Perché ne dobbiamo parlare… Allora, ci sono voci sulla partenza di Milinkovic che si susseguono dal 2018-19. Io sono sincera: per lo status che ha raggiunto, gli auguro di trovare una società che gli dia quello che si merita. Ovviamente però ascolto anche il cuore: è il mio giocatore preferito e spero che rimanga per sempre alla Lazio. Ma questa è utopia. Comunque, fino a che non verrà fuori una notizia certificata, che non verrà smentita o comunque confutata, i rumors cerco di farmeli scivolare addosso. Ne va anche della mia estate (scherza ndr)”.
Da un centrocampista a una giocatrice. Camilla recentemente ha partecipato al ‘Pallone d’oro delle ragazze’, competizione indetta dal canale ‘PirlasV’ su Youtube. Com’è stato vestire il bianco e il celeste?
“E’ stato molto divertente. Il punto è che abbiamo giocato alle tre di pomeriggio, con il termometro che segnava 35°. Io ero partita anche carica, dal momento che sono molto competitiva. Poi giocavo contro la ragazza della Roma, e, lo capirai bene, la voglia di vincere è schizzata alle stelle. Il problema è che se avessi passato il turno ci sarebbero state tante altre partite da giocare e io soffro di pressione molto bassa: quindi mi sarei trovata in difficoltà. Ad un certo punto, non so se avete visto il video, appena Giorgia (la ragazza che rappresentava la Roma ndr) prendeva la palla, la lasciavo andare e le dicevo di fare gol: non ce la facevo veramente più”.
Al termine di questa bella chiacchierata, l’ultima domanda: se Camilla dovesse scegliere i volti che più l’hanno colpita in questi anni di Lazio, chi selezionerebbe?
“In porta metto Marchetti. In difesa dico sicuramente Lulic e Nesta, ma mi piace molto anche Lazzari. A centrocampo scelgo naturalmente Luis Alberto e Milinkovic-Savic: hanno scritto in questi anni diverse pagine importanti della storia biancoceleste. In attacco faccio un tandem Klose – Immobile. Non so nella realtà quanto potrebbe funzionare questa coppia, ma idealmente sono i migliori. Guardando al passato, invece, non posso non citare Giorgio Chinaglia e Giuseppe Signori. Non ero ancora nata quando giocavano, ma ne ho sentito parlare. Ce ne sarebbero tanti, comunque, da mettere: sono giocatori che hanno contribuito all’epopea della Lazio e non ne voglio parlare se no mi scende la lacrimuccia”.
Intervista a cura di DANIELE IZZO
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