ESCLUSIVA. Caravello (ag. Germoni): “Lo vogliono squadre di A, ma la Lazio ci punta”

ESCLUSIVA CARAVELLO GERMONI LAZIO – Un po’ di meritato riposo, prima di cominciare un’altra stagione. Che potrebbe essere quella del definitivo salto di qualità. Luca Germoni sta ricaricando le pile, dopo aver contribuito alla salvezza della Ternana con 29 presenze e 1 assist. Un bottino mica male per la sua prima esperienza tra i professionisti, in Serie B, campionato arduo e insidioso. Il terzino sinistro classe ’97, ex Primavera, deve ancora scoprire il suo futuro, se rimarrà alla Lazio con Inzaghi o se andrà in prestito per continuare il percorso di crescita. Per fare chiarezza in merito, la redazione di Lazionews.eu ha contattato in esclusiva il suo agente, Danilo Caravello. Di seguito le sue dichiarazioni:

POST INFORTUNIO – “Purtroppo ha subito un brutto infortunio, che gli ha impedito di partecipare al Mondiale U20 (Italia terza classificata, ndr). Ma ora sta bene ed pronto per iniziare una nuova stagione”.

RINNOVO LAZIO – “Vedremo, la prossima settimana ci incontreremo con la società e discuteremo del rinnovo. Non vedo problemi, le cose dovrebbero andare bene. Poi si vedrà se partirà con la squadra per il ritiro di Auronzo o se andrà direttamente a giocare in prestito. Credo che la Lazio e Inzaghi ci puntino molto, ma questo lo capirò con più sicurezza e in maniera diretta quando parlerò con i dirigenti”.

FUTURO IN PRESTITO? – “A mio modo di pensare per un giovane è meglio andare a giocare con continuità per migliorare tanti aspetti, sia tecnici che caratteriali, poi lui è solo un ’97. L’importante è avere spazio, se poi questo avverrà alla Lazio, valuteremo con molta attenzione. Abbiamo già tante richieste. Mi hanno cercato 4 squadre di Serie A e praticamente tutta la Serie B, non sarà un problema trovare una sistemazione a Luca”.

TERNANA – “La stagione appena trascorsa può considerarsi assolutamente positiva. Di solito un giovane appena esce dalla Primavera fa molta fatica, invece Luca ha fatto 29 partite e se non avesse avuto l’infortunio finale avrebbe superato quota 30”.

Riccardo Caponetti