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ESCLUSIVA LN, Volpi: “Inzaghi è l’uomo giusto per uscire dalle difficoltà, contro la Samp sfida aperta. Ritiro? Sono contrario”
ESCLUSIVA INTERVISTA VOLPI – La Lazio è chiamata ad una prestazione convincente sabato prossimo contro la Sampdoria. La squadra di Inzaghi, dopo tre…
ESCLUSIVA INTERVISTA VOLPI – La Lazio è chiamata ad una prestazione convincente sabato prossimo contro la Sampdoria. La squadra di Inzaghi, dopo tre pareggi consecutivi, ha un solo risultato a disposizione: la vittoria. Di fronte, però, si troverà una formazione in un buon momento di forma e contrassegnata da una qualità offensiva non indifferente. Per illustrare meglio le caratteristiche dell’undici blucerchiato la nostra redazione ha contattato in esclusiva Sergio Volpi, ex centrocampista e capitano dei genovesi con 229 presenze collezionate tra il 2002 ed il 2008. Ritiratosi nel 2011, attualmente ricopre il ruolo di allenatore nell’Adrense, società che milita in Serie D.
Sergio, una vita da mediano canterebbe Ligabue. La tua esperienza più importante l’hai vissuta con la maglia della Sampdoria, che ricordi porti con te?
“Ricordi solo positivi. Arrivai a Genova nel primo anno della gestione Garrone e subito centrammo l’obiettivo della risalita in A. Le stagioni nella massima serie ci riempirono di soddisfazioni. La qualificazione in Europa League, una Champions sfiorata: tutti momenti magici”.
Finita la parentesi doriana andasti al Bologna. Il primo gol in rossoblù fu proprio contro la Lazio, su punizione.
“Lo ricordo perfettamente. In carriera non ho fatto molti gol, quei pochi messi a segno li rivivo sempre con gioia”.
Nella Lazio di oggi il mediano è Leiva. L’assenza di un solo elemento in quel ruolo può mettere in crisi il gioco di un’intera squadra?
“La Lazio ha giocatori importanti che possono sopperire all’assenza di un centrocampista come Leiva. Badelj è un ottimo elemento. Più che la mancanza del brasiliano è il periodo che non è positivo per i biancocelesti. Non tutto gira alla perfezione, si soffre un po’ di più. Quando non arrivano i risultati subentra la paura”.
Chi, invece, vive un momento d’oro, è Quagliarella. Lo hai avuto come compagno di squadra alla Samp, che attaccante è? Qual è il segreto della sua longevità?
“Segreti di Fabio non ne conosco, sicuramente è un professionista serio e che ha cura di se stesso. Ha delle qualità importanti, anno dopo anno migliora: gli auguro di continuare così per diverse stagioni e con questo rendimento”.
Sempre a Genova hai incrociato anche Inzaghi. Che ricordo hai di Simone giocatore?
“Arrivò alla Sampdoria con alcuni problemi alla schiena e purtroppo non fece una stagione positiva. Il suo curriculum da attaccante, però, parla chiaro”.
Ha la personalità giusta per gestire questo momento delicato in casa Lazio?
“Non ho dubbi su questo. Simone ha la personalità giusta per trascinare fuori la Lazio dai momenti difficili. Lo ha dimostrato quando è stato chiamato da Lotito per allenare in prima squadra. Lo scorso anno ha fatto molto bene, non si diventa scarsi per alcuni risultati non positivi. Il calcio vive di momenti, Inzaghi ne verrà fuori con l’esperienza. Lo scorso anno la squadra ha sfiorato la Champions, non dimentichiamolo”.
L’esito di Lazio-Inter dello scorso anno può aver influito sul rendimento della squadra?
“Lo scorso anno la Lazio meritava di andare in Champions, poi purtroppo nella partita decisiva l’episodio ha girato a favore dell’Inter. Quando si riparte per una nuova stagione, dopo le vacanze e con altri stimoli ed obiettivi da raggiungere la delusione passata viene meno. Poi ognuno è fatto a suo modo, qualcuno può covare rammarico ma di tempo ne è passato e ormai dovrebbe essere tutto smaltito”.
La Lazio ora è in ritiro. Come vivono i giocatori questi momenti?
“Non sono mai stato un fautore dei ritiri, una pratica che viene usata solo in Italia. Da giocatore non la vivi bene perché sei costretto a restare lontano da mogli, parenti, figli. La tranquillità che dà la famiglia non è paragonabile a nient’altro, sono contro questi ritiri. Se la società, però, decide così, non puoi che accettarlo. Si va, si lavora e si spera che la domenica successiva vada tutto bene”.
E sabato si riparte proprio con Lazio-Sampdoria. Che partita ti aspetti?
“Una partita bella tra due squadre che propongono calcio. Una sfida aperta a qualsiasi risultato, la Sampdoria è una formazione che fa sempre la sua gara, indipendentemente dall’avversario che ha di fronte. Chi riuscirà a sfruttare a dovere l’episodio o l’occasione favorevole alla fine la spunterà”.
Qual è la vera Sampdoria? Quella vittoriosa per 4 a 1 contro il Bologna o la squadra uscita sconfitta con lo stesso punteggio dal Torino, sempre in casa?
“E’ una squadra giovane che ogni anno il mister deve risistemare dopo la partenza di due o tre giocatori importanti. Una Samp che alterna partite positive come quella contro il Napoli e altre in cui becca la giornata storta e fa un capitombolo. Indipendentemente da questo, è sempre difficile affrontarla, è una squadra ricca di giovani e di qualità”.
Qualità come quelle che non riescono più ad esprimere Luis Alberto e Milinkovic. Qual è la causa del loro rendimento al di sotto delle aspettative?
“Ci sono annate ed annate. Ad una dove tutto va bene poi ne corrisponde un’altra nella quale le cose anche più semplici non riescono. Sono giocatori di livello internazionale, sono sicuro si riprenderanno presto”.
Per quanto concerne il campionato, invece, lo scudetto ha già un padrone? A cosa possono ambire Lazio e Sampdoria?
“Il campionato vede nella Juventus la grande favorita. Una squadra che vince 13 partite su 14 non ha bisogno di ulteriori commenti. Il Napoli è da Champions, poi dietro di lei Inter, Roma, Milan e Lazio. Tutte queste possono competere per gli altri due posti. Per quanto concerne la Samp, se riesce a trovare continuità può lottare per l’Europa League”.
Ora sei l’allenatore dell’Adrense, squadra che milita in Serie D. Che campionato è e come hai vissuto il passaggio da giocatore a mister?
“Il passaggio è stato facilitato dai miei anni nel settore giovanile, poi ho avuto questa occasione con l’Adrense, squadra di un piccolo paese vicino Brescia. Cerco di fare del mio meglio ma il campionato è difficile. Siamo una piccola realtà, le difficoltà ci sono. Con il proseguimento della stagione capiremo il nostro livello ma sono sicuro che ci toglieremo delle soddisfazioni”.
Nel vostro girone c’è anche il Crema di Stankevicius, tuo ex compagno alla Samp.
“Ci siamo incontrati un mesetto fa, lui era ancora in campo. Adesso è diventato l’allenatore della squadra”.
Sei originario di Orzinuovi, paese che ha dato i natali anche a Giuseppe Favalli, recordman per presenze nella Lazio. Vi conoscete?
“Non lo conosco personalmente ma ovviamente lo ricordo come calciatore. C’ho giocato contro, un difensore di indubbio valore che ha onorato gli anni alla Lazio”.
Marco Barbaliscia
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