INTERVISTE
Sarri: “Alla Lazio sto benissimo. Derby lezione di vita”
GENOA LAZIO INTERVISTA SARRI – La ‘sua’ Lazio è uscita con una netta vittoria dal ‘Marassi’. Intervenuto ai microfoni di DAZN, di Sky Sport, della radio ufficiale biancoceleste e in conferenza stampa nei momenti seguenti il triplice fischio della sfida al Genoa, Maurizio Sarri ha toccato così diverse tematiche lasciate in eredità dalla contesa.
Genoa – Lazio, intervista a Maurizio Sarri
“Sono soddisfatto della qualità del gioco espresso, ma soprattutto della mentalità. Era una partita difficilissima, bastava vedere le ultime partite del Genoa e il tipo di calcio che giocano. Quindi era una sfida ad altissimo rischio e una squadra non matura poteva correre il rischio di diventare superficiale. Perciò l’aspetto più importante è la mentalità. Sopra questo aspetto dovremo costruire una continuità. Perfetti? Perfetti no, ma abbiamo fatto una buona partita. Sapevamo che i primi minuti sarebbero stati difficili. Il Genoa è complicato da affrontare, ha intensità e gioca su continue palle lunghe. Noi stiamo stati bravi a palleggiare con qualità e costruire diverse situazione da gol. Difensivamente abbiamo fatto abbastanza bene, anche se abbiamo difeso in maniere più sporca per il modo di giocare degli avversari”.
Ancora sulla sfida al Genoa
“Sono contento soprattutto per l’atteggiamento perché questa partita poteva essere considerata facile da vincere, ma quello che aveva fatto il Genoa ultimamente la rendeva difficilissima. Siamo stati bravi nell’impatto, abbiamo accettato che facessero la partita sporca e siamo stati lucidi in fase di possesso”.
Sul derby perso con la Roma
“Quella partita lì non la dovevamo sbagliare. Per il resto nelle ultime trasferte abbiamo numeri importanti. Black-out sempre più rari: il nostro obiettivo deve essere ora azzerarli. Come ho lavorato? Ricordandolo tutti i giorni, non lo devono dimenticare. E’ una lezione di vita, non di sport: è giusto che la sfruttino per non fare nuovi errori”.
Corsa all’Europa e finale di stagione
“Io dalla squadra mi aspetto quanto mostrato oggi, ovvero che la squadra continui a macinare fino alla fine perché è importante sia per la classifica che per la mentalità. Europa? Siamo lì. E’ chiaro che ci farebbe piacere se il calendario fosse livellato, visto che si sta parlando di partite di inizio gennaio, però siamo lì. Finirà punto su punto”.
Su Immobile
“Immobile non ha bisogno di avvocati difensori. Ha dei numeri difficili da commentare. Ciro è una certezza: fa notizia se sta due partite senza segnare, non quando segna. Nazionale? Della Nazionale non voglio pensare niente. Ci sono delle persone che ci pensano e sanno cosa fare. Tra l’altro non seguo molto il calcio della Nazionali”.
La flessibilità di Maurizio Sarri
“Penso di essere sempre stato così. La visione o l’etichetta che mi hanno dato è diversa. Quando hai un attaccante con queste caratteristiche che fa più di 30 gol all’anno sono fattori determinanti per l’identità gioco. La stessa cosa l’ho fatto in passato. Cristiano Ronaldo e Hazard nelle stagioni con me hanno fatto più gol. Però l’etichetta “Sarri integralista” rimane per sempre. Su Lazzari credo che la percentuale maggiore di merito sia sua. Si è convinto che non era solo un quinto, vista la sua facilità di corsa”.
Su Felipe Anderson
“Se Felipe Anderson giocasse sempre al 100% penso non sarebbe alla Lazio e neanche nel campionato italiano. Ha dei momenti in cui si assenta. Io gli faccio rivedere i video e in quei casi gli dico “guarda, qui stai facendo il segnalinee”. Parlando con i ragazzi che hanno giocato con lui in passato mi dicono che questi black-out sono sempre di meno. Se non dovesse riuscire a limitarli del tutto prima di finire la carriera sarebbe un peccato”.
I giocatori in scadenza la prossima estate
“Abbiamo cominciato a parlarne, sicuramente se non hanno firmato per altre squadre la società farà una proposta”.
Chiosa su futuro e contratto
“Il futuro per me è la prossima partita contro il Torino. Questa è una squadra a cui bisogna stare dietro. Spesso ci ha abbandonato nei momenti positivi. La mia squadra può fare delle cose importanti, le mie energie sono legate a questo. Vediamo che cosa pensa il presidente. La mia idea? L’ho sempre espressa, mi trovo bene, è un ambiente particolare, quando sei dentro ti rendi conto che i tanti luoghi comuni che provengono dall’esterno sono finti. Qui ci sono persone straordinarie e io ci sto benissimo”.
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