INTERVISTE
Giannichedda ricorda la vittoria del 2004, poi: “Lazio – Udinese partita interessante”
LAZIO INTERVISTA GIANNICHEDDA – Non solo Fuser. Anche Giuliano Giannichedda, ex giocatore della Lazio, è intervenuto ai microfoni della radio ufficiale biancoceleste per analizzare il momento in casa capitolina. Tanti i temi trattati, dalla gara di domani al ricordo della Coppa Italia alzata al cielo nella stagione 2003/04.
Lazio – Udinese, parola a Giannichedda
“È una partita interessante perché la Coppa Italia all’inizio della manifestazione la considerano tutti come un disturbo e invece poi vincere un trofeo è emozionante. È da impegnarsi e cercare di fare le cose fatte bene perché alla fine arrivano le migliori squadre. La partita di campionato è stata pirotecnica. Il gioco di Sarri è propenso al dominio del campo anche a far un gol più degli altri. Lavora molto bene e ci tiene, chiaramente bisogna vedere gli interpreti e la Lazio così come l’Udinese giocando ogni tre giorni, deve fare qualche cambio. Cambiare alla Lazio è una cosa e cambiare all’Udinese è un’altra. Sarà una partita giocata, soprattutto da parte della Lazio cercando di andare in avanti e stando attenta alla capacità dell’Udinese sulle ripartenze. Se dovesse giocare Beto bisogna stare attenti perché oltre alla fisicità è molto veloce”.
Le assenze in casa biancoceleste
“Il Covid non ti permette di fare turnover che giocando ogni tre giorni le squadre ne hanno bisogno. Sarri si lamenta già da prima della rosa corta e ovviamente adesso è ancora più corta, tra infortuni e stanchezze varie non ti permettono di fare cambi. Anche l’Udinese. Purtroppo, è un problema che hanno tutti. I giocatori sono abituati a giocare ogni tre giorni, l’intensità può essere minore e per questo bisogna essere molto più attenti sulle ripartenze e quando hai possesso devi gestirlo”.
Il centrocampo della Lazio
“È un gioco completamente diverso al di là dello schema 3-5-2 o 4-3-3, con Sarri vai in avanti e tu hai ogni volta, se la palla ti scavalca, 50 metri da correre all’indietro. È uno schema diverso e i centrocampisti fanno più fatica e Sarri, infatti, predilige quelli più circolari, è una questione di equilibrio. I giocatori sono evoluti e lo stanno facendo bene. Milinkovic con questo schema è più libero, sta facendo bene però quest’anno mi sembra fortissimo sia sotto il profilo della quantità sia della qualità. L’unico che secondo me è in difficoltà è Luis Alberto. Sarri troverà il modo di farlo giocare, senza fargli fare tutti quei chilometri perché con lui la Lazio può fare quello scatto in più. Ha qualità. Cataldi? è un giovane che è cresciuto tantissimo per quello che vuole Sarri, per la sua aggressività in avanti riesce a dare tanto dinamismo al centrocampo”.
Tra Sarri e la crescita della Lazio
“La Lazio dovrà mettere attenzione in queste partite che verranno, sono errori che si possono evitare. Secondo me deve migliorare l’attenzione perché quando si muove da squadra fa molto bene, quando si muove un po’ meno bene dietro hanno qualche difficoltà e prende gol. Fa parte della crescita, quando cambi così radicalmente c’è bisogno di tempo e di giocatori adatti per quello che vuoi fare. La mano di Sarri si vede, non ancora come quella che ci ricordiamo al Napoli ma c’è”.
Il ricordo della Coppa Italia vinta nel 2004
“È stato tutto il percorso bello. All’epoca erano andata e ritorno le partite, noi facemmo due grandi partite e la finale con Juve. Quando batti la Juve significa che te la meriti la coppa. Mi ricordo le due partite della finale e i festeggiamenti dopo. Vincere un trofeo e festeggiare davanti ai tifosi che vennero a Torino e poi a Roma è sempre bello, sono ricordi indelebili e grandi soddisfazioni”.
Il futuro biancoceleste
“Sono rientrato in Lega dopo esperienze in Lega Pro. È un momento difficile soprattutto per i ragazzi perché ferma la loro crescita però c’è tanta voglia di calcio. I giovani sono bravi si mettono a disposizione. Il calcio è la mia passione e poi in futuro vedremo”.
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