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Gregucci su Fiorini: “Non ricordo un boato dello stadio così roboante”

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ANGELO GREGUCCI LAZIO – In un pomeriggio afoso e sportivamente drammatico di 34 anni fa la Lazio viveva una delle giornate più importanti della sua storia. Il 21 giugno del 1987 Giuliano Fiorini scriveva la storia biancoceleste. A ricordare quella gara è Angelo Gregucci ai microfoni della radio ufficiale biancoceleste.

Angelo Gregucci alla radio ufficiale biancoceleste

“A livello emozionale è stata una delle gare più sofferte non solo da parte dei giocatori ma anche dei tifosi. Un’ora prima della gara lo stadio era già tutto pieno, ricordo perfettamente che il portiere del Vicenza, che non era il titolare, fece miracoli per tutto il pomeriggio. Ci rese la vita difficile. Per quanto riguarda la fine della partita ci pensò Giuliano Fiorini di punta, anticipando tutti, a mettere la palla in rete. Non ricordo un boato in uno stadio di calcio così roboante. Quel verdetto non fu neanche definitivo, noi giocavamo per la storia di una società. Ci dicevano: “Se perdete questa partita la Lazio scompare”. Quel pomeriggio non finì lì. Noi doveva vincere ma avendo dominato e non essendo riusciti a segnare non eravamo più tanto lucidi, la frenesia ci faceva commettere errori. Giuliano in area aveva dei colpi incredibili, aveva la capacità di agganciare il difensore e di girarsi in una frazione di secondo, era un fuoriclasse. Lazio-Campobasso? Lì ci fu la vera liberazione, era uscire dall’incubo calcistico che stavamo vivendo. In una gara ci giocavamo tutta la storia della Lazio”.

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