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Juventus-Lazio, il doppio ex Zoff: “I biancocelesti possono far male a chiunque”

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JUVENTUS LAZIO ZOFF – Quando parla una leggenda come Dino Zoff, è inevitabile provare un sussulto in fondo al cuore. Al pari di figure che purtroppo ci hasnno già lasciato, come Gaetano Scirea e Paolo Rossi, il Campione del Mondo di Spagna ’82 appartiene ad un calcio che non c’è più. E che difficilmente tornerà. Campione sena tempo, amato da tutti, l’ex portiere di Udinese, Napoli e Juventus è stato a lungo allenatore della Lazio. Zoff, che ha di recente compiuto 79 anni, è stato protagonista sulla panchina biancoceleste dal 1990 al 1994, nel 96/97 e e tra il 2000 e il 2001, totalizzando 202 presenze. Per molto tempo è stato l’allenatore con il maggior numero di presenze in competizioni ufficiali con la Lazio: un record poi superato da mister Simone Inzaghi. In vista del match tra Juventus e Lazio, la leggenda azzurra ha rilascato un’intervista a la Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole.

Zoff presenta la sfida tra Juventus e Lazio

“Match decisivo per entrambe le squadre. Se devo descrivere questa sfida mi sembra il termine più adatto. Decisiva e anche delicata. Per la Juve se vuol dare un senso alla propria rincorsa in campionato e per la Lazio che deve riprendersi dopo la doppia sconfitta fra Champions e campionato e capire se può entrare nelle prime quattro. Chi farà la partita? Cercheranno di farle entrambe ma a volte lasceranno l’iniziativa. Oggi si dice per sfruttare gli spazi, le ripartenze. Ma a me pare sempre contropiede”.

Sul valore della Lazio

“Quando la Lazio gioca, e sa farlo bene, può far male a qualsiasi avversario. Bisogna capire se hanno recuperato energie fisiche e mentali. Il rinvio della partita col Torino dovrebbe aver giovato”.

Zoff u Immobile

“Sicuramente è il terminale del gioco punto deve resettare l’errore dal dischetto di Bologna. A volte bisogna sapere ammettere che in quel momento non eri pronto a tirare un rigore punto se la prendi così riesci ad andare oltre e a non restare troppo a rimuginare nella testa”.

Su Simone Inzaghi

Inzaghi figlio mio come filosofia di gioco? Non mi piacciono le etichette. Simone ha dimostrato di far giocare bene la Lazio. E quando dico bene parlo di equilibri, di capacità di andare in verticale senza eccessi di tltic-titoc”.

Sulla Juventus e su Pirlo

Juve Ronaldo-dipendente? Non credo. I fuoriclasse sono sempre importanti. Ma questa settimana hanno ritrovato anche Morata. Parliamo comunque di una squadra fortissima. Pirlo? Persona molto intelligente ed equilibrata. La squadra è stata ringiovanita e ha avuto anche diversi infortuni. Non è facile poi vincere il decimo scudetto consecutivo, anche se l’ambiente è abituato a vincere”.

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