CORONAVIRUS
Avv. Mignogna: “Sospensione campionato? Non esiste regola che decreti il vincitore”
MIGNOGNA SERIE A – È circolata nei giorni scorsi l’ipotesi di sospensione del campionato di Serie A a causa dell’emergenza causata dal coronavirus. Stando a quanto emerso dal Consiglio che si è tenuto stamattina al CONI, la Lega avrebbe deciso di proseguire il torneo giocando a porte chiuse per tutto il mese di marzo. Si attende solo l’ufficialità ma questa pare la decisione presa. L’avvocato Mignogna intanto, ai microfoni di Radio Incontro Olympia, ha risposto alla domanda su un’eventuale sospensione del campionato. Ecco le sue parole.
Le parole dell’avvocato Mignogna
“Giocare a porte chiuse è la decisione più saggia, ma nessuno sa quanto il coronavirus potrà propagarsi da qui in avanti. Questa è una scelta presa allo stato attuale delle cose. Però, se si dovesse arrivare alla sospensione del campionato per motivi sanitari, non esiste alcuna regola che stabilisca come stilare la classifica finale di Serie A. Il precedente del 1915 non è da tenere in considerazione vista la divisione territoriale di quel campionato in due tronconi. Senza precedenti e codificazione si aprono due scenari: assegnare il titolo prendendo come riferimento la classifica dell’ultima giornata disputata per intero, ovvero quella antecedente a Inter-Samp; oppure, se si sono completati 2/3 della competizione, incoronare campione d’Italia la squadra in testa al momento della decisione di sospendere il campionato.”
L’importanza di Inter-Sampdoria
“Io sono più per l’ipotesi dei 2/3 perché è quella utilizzata in tantissime altre discipline. Dagli sport olimpici ai mondiali di Formula 1, MotoGP, Sci ecc… Questo ci fa capire anche quanto sia importante Inter-Sampdoria. Si sta spingendo per recuperare Juventus-Inter ma non la gara dei nerazzurri contro i doriani. Così facendo, in caso di sospensione del campionato, qualcuno potrebbe appellarsi alla prima ipotesi e dichiarare chiuso il campionato alla 24ª giornata, quando la Juventus era prima in classifica. Purtroppo non sono regole codificate dalla FIGC o dalla Lega, entrambe le ipotesi sono percorribili. Ma quella dei 2/3 si applica alla grande maggioranza delle discipline”.
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