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Stendardo: “Il calcio deve ripartire. Taglio degli stipendi? Ipotesi priva di fondamento giuridico”

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STENDARDO LAZIO CORONAVIRUS – Guglielmo Stendardo, ex difensore classe 1981, ha vestito la maglia della Lazio per sei anni anche se in due esperienze distinte, dal 2005 al 2008 prima e dal 2009 al 2012 poi. Soprannominato ‘Willy’ dai tifosi, ha collezionato in tutto 85 presenze e 6 gol in biancoceleste. L’ex giocatore è intervenuto ai microfoni di Elle Radio per dare una chiave di lettura alla situazione che attanaglia il mondo del calcio in questi giorni di emergenza Coronavirus.

Stendardo: “E’ auspicabile che il campionato possa ripartire”

“Siamo in attesa degli sviluppi della situazione legata al Coronavirus che non ha colpito solamente il nostro Paese. Ma il campionato italiano è auspicabile possa riprendere, innanzitutto per salvare la sua regolarità. Si potrebbe terminare prorogando il termine dei contratti e posticipando la stagione. Se non si giocassero tutte le partite previste dal punto di vista giuridico si dovrebbe affrontare un vuoto normativo”.

I problemi economici delle società di calcio

“Quello che in questo momento le società stanno guardando sono i bilanci, con la pandemia attuale le società stanno preparando delle proposte economiche che saranno avanzate oggi nella riunione di Lega. Si parla di 700 milioni di danni che dovranno essere ammortizzati con una proposta di riduzione degli ingaggi, una revisione della Legge Melandri sui diritti tv e sul divieto di sponsorizzazione per le scommesse, agevolazioni per la realizzazione di nuovi impianti e defiscalizzazione di nuovi capitali venendo dall’estero. Servirà secondo me un intervento del Governo per rilanciare l’ambiente”.

La sospensione dei pagamenti degli stipendi ai calciatori

“A livello giuridico le ipotesi finora avanzate dalla Lega Calcio sono prive di fondamento. L’articolo 5 dell’accordo collettivo prevede la sospensione dello stipendio per violazioni contrattuali da parte del giocatore (divieto di scommesse, sanzioni della giustizia sportiva, etc.). Senza queste inadempienze la sospensione dello stipendio risulta priva di fondamento giuridico, altre azioni secondo l’articolo 13 dell’accordo collettivo porterebbero alla rescissione del contratto”.

Le possibili soluzioni secondo Guglielmo Stendardo

“Se Sky pagherà i diritti, gli sponsor continueranno a pagare e il campionato continuerà, non ci saranno presupposti per un taglio degli stipendi. Se ci fosse una sospensione definitiva del campionato le società potrebbero chiedere la restituzione della prestazione economica già erogata o chiedere ai calciatori la “reductio ad equitatem” per eccessiva onerosità sopravvenuta. Ovvero, senza gli introiti previsti a causa dell’interruzione del campionato, io società posso chiedere la riduzione dello stipendio. Ovviamente stiamo parlando solo della Serie A, sui calciatori che non guadagnano cifre importanti si discuterebbe su presupposti diversi”.

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