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PRIMAVERA. Paterni: “Scudetto? Se ci ripenso mi emoziono ancora. Obiettivi di quest’anno? Vincere tutto”

Il giovane attaccante biancoceleste torna anche sulla sconfitta in Supercoppa: “E’ stato un incontro che tutt’ora accusiamo: giocare all’Olimpico davanti ai nostri tifosi e perdere, non è stato bello”…

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NOTIZIE SS LAZIO – Ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7, il giovane attaccante della Primavera Nico PATERNI ritorna sulla vittoria dello Scudetto, sulla sconfitta contro la JUVENTUS in Supercoppa e analizza il campionato attuale. Ecco le sue parole:

Sulla sosta
“Continuiamo ad allenarci senza discutere e senza polemiche, stando sul pezzo e cercando di migliorare. Si sente la mancanza della partita, dei 90 minuti. Manca l’agonismo che metti in campo per partite del genere, non c’è la tensione, la partita di campionato è un’altra cosa. Quindi, stiamo aspettando il Livorno”.

Sulla finale di Supercoppa
“E’ brutto tornare a parlarne. Abbiamo accantonato quella partita, e adesso guardiamo avanti. Però è stato un incontro che tutt’ora accusiamo: giocare all’Olimpico davanti ai nostri tifosi e perdere, non è stato bello. Il nostro umore ne ha risentito. Probabilmente, questa partita ci rimarrà in testa, abbiamo giocato bene ma abbiamo perso: abbiamo dominato per tutti i 90 minuti. Ovviamente si cresce più con una sconfitta che con una vittoria, ma come dice il mister, noi dobbiamo essere abituati a vincere, perché più sei abituato e più continui a confermare i successi”.

Sullo scudetto Primavera
“Questi sì che sono bei ricordi! E’ una data che rimarrà nella memoria di noi giocatori, tifosi, tutti. Una cosa che ci legherà per sempre. Arrivare a quella sera dopo un anno di sacrifici e allenamenti… A pensarci mi emoziono ancora. E’ stata una cosa bellissima. Vittoria al primo anno in Primavera? Sapevo avrei trovato un bel gruppo, c’era tanta motivazione per raggiungere gli obiettivi che abbiamo raggiunto, specialmente perché alla fine del campionato precedente, la Lazio si è classificata seconda. Noi nuovi arrivati siamo riusciti subito ad integrarci nel gruppo grazie al supporto dei compagni. Ci siamo rimboccati le maniche e sono arrivati i risultati. Adesso mi sto comportando come fecero con me, con i nuovi ragazzi provenienti dagli Allievi Nazionali: è una grande responsabilità far integrare le new entry, la squadra è come una famiglia. Per loro giocare con lo Scudetto al petto è un grande onore, sono sotto gli occhi di tutti e stanno dando il massimo, migliorando“.

Sulle scorse Final Eight
“Il Torino è l’avversario che ci ha messo più in difficoltà rispetto agli altri. Aveva vinto i play off ed erano arrivati con l’entusiasmo della vittoria. Credevano di potercela fare, ma hanno incontrato noi. Una buona squadra comunque. Anche il Chievo si è presentato con parecchi stimoli, ma noi ci siamo contraddistinti grazie alla consapevolezza dei nostri mezzi. Contro l’Atalanta, invece, la tensione era palpabile. Una partita più difficile dal punto di vista psicologico che pratico, perché avevamo preparato la sfida al dettaglio. Bisognava rimanere concentrati, gestire la tensione e vincere”.

Sulle sue caratteristiche e la sua duttilità
Nel calcio di oggi bisogna adattarsi, dove il mister ti schiera devi offrire una prestazione al massimo delle possibilità”.

Sugli obiettivi stagionali
” Mi aspetto una stagione in cui si ritorna a quel giorno, quello della finale di campionato. E spero che quest’anno riusciremo a confermarci. Scegliere tra campionato, Coppa Italia, Torneo di Viareggio? Voglio tutti e tre”.

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